sabato 2 maggio 2015

Il Vangelo di Domenica 3 Maggio 2015

Il Vangelo della 5° Domenica di Pasqua
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (9,26-31)
2° Lettura dalla prima lettera di
San Giovanni apostolo (3,18-24)
Dal Vangelo secondo Giovanni (15,1-8) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: “Io
sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore.
Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia,
e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché
porti più frutto.
Voi siete già puri, a causa della parola che vi
ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi.
Come il tralcio non può portare frutto da se stesso
se non rimane nella vite, così neanche voi se non
rimanete in me.
Io sono la vite, voi i tralci.
Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto,
perché senza di me non potete far nulla.
Chi non rimane in me viene gettato via come il
tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel
fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono
in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto.
In questo è glorificato il Padre mio: che portiate
molto frutto e diventiate miei discepoli”.
Parola del Signore.
L’uomo non crede in certi cambiamenti.
Se uno è malvagio, lo sarà sempre fino alla morte.
Fortunatamente Dio non la pensa così; Egli è sempre
pronto a dare un’altra possibilità.
Chi avrebbe mai dato un’ulteriore possibilità ad
Alessandro Serenelli, omicida di santa Maria Goretti?
Eppure proprio lui ha vissuto un cammino di profonda
conversione che lo ha portato a vivere ed a morire da
vero discepolo di Gesù, confortato dall’aiuto spirituale
di colei che lo aveva preceduto in Paradiso.
Dunque per Dio i giochi non sono mai fatti
una volta per tutte!
Perciò, tutto il messaggio evangelico è riassumibile in
questi due comandamenti, credere in Gesù e amare gli altri.
Non vi è altro da fare di veramente importante; tutto il resto,
infatti, è una conseguenza di ciò, e se malauguratamente
non vi è questa base, tutto ciò che costruiamo sopra
è destinato a vacillare.
Credere nel Figlio di Dio significa riconoscere che in Lui
si realizza ogni nostra speranza ed aspirazione, ed amare
i fratelli significa fare di tutto perché anche loro possano
conoscere questa verità.
Il segreto del cristianesimo è tutto qui.
Per questo, essere discepoli di Gesù è un dono, ma anche
un impegno costante.
Se infatti da un lato è Lui che ci chiama a seguirlo per
mezzo del Battesimo e di un particolare stato di vita,
dall’altro è anche vero che dobbiamo mettere ogni
impegno per restare in Lui.
Dobbiamo cioè permettergli di donarci continuamente
la sua linfa, cioè il suo amore stando strettamente legati
a Lui, non distaccandocene per nessun motivo al mondo.
Dunque, rimanere in Lui; è questo il vero dovere a cui
ciascuno di noi dobbiamo impegnarci, aiutandoci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.



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