martedì 26 maggio 2015

Il Vangelo del Mercoledì 27 Maggio 2015

1° Lettura dal libro del Siràcide (36,1.2a-5-6.13-19)
Dal Vangelo secondo Marco (10,32-45) anno B.
In quel tempo, mentre erano sulla strada per
salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti
a loro ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano
erano impauriti.
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire
loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi
saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà
consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi;
lo condanneranno a morte e lo consegneranno
ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso,
lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo
tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli
di Zebedeo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che
tu faccia per noi quello che ti chiederemo».
Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia
per voi?».
Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua
gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra».
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete.
Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati
nel battesimo in cui io sono battezzato?».
Gli risposero: «Lo possiamo».
E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo anche voi
lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato
anche voi sarete battezzati.
Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non
sta a me concederlo; è per coloro per i quali
è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a
indignarsi con Giacomo e Giovanni.
Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete
che coloro i quali sono considerati i governanti delle
nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono.
Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande
tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo
tra voi sarà schiavo di tutti.
Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per
farsi servire, ma per servire e dare la propria vita
in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La preghiera accorata è un riconoscimento dell’affetto
e della benevolenza con cui il Signore ha benedetto
il suo popolo.
Pregare ed intercedere per gli altri diventa per ogni
cristiano un dovere ed un fatto di affetto, poiché la
vocazione del popolo alla preghiera è proprio dei cristiani.
Dunque, quando preghiamo, ricordiamoci sempre
delle necessità di tutte le persone della terra.
E la preghiera serve anche a capire anche la volontà di Dio.
Perché, non sempre è facile capire Dio quando parla;
ma la difficoltà non è tanto nelle sue parole, quanto
nei nostri preconcetti che fanno da scudo e da muro
che impedisce alla parola di Cristo di entrare e portare
frutto dentro di noi.
Ciò avvenne anche agli apostoli, i quali convinti com’erano
delle loro chimere di gloria e di restaurazione politica non
riuscivano a comprendere il vero messaggio che tentava
di dare loro Gesù.
Il Signore però dice loro una cosa importante; il potere
di cui credono di godere i grandi della terra è effimero
ed illusorio, e destinato a finire.
C’è solo un potere che non finisce mai, ed è quello
naturale che si trova nella dignità del servizio e del
rendersi schiavo dell’altro, proprio come ha fatto Lui.
In tale modo non si sbaglia, non è facile, ma possiamo
aiutarci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.





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