lunedì 27 aprile 2015

Il Vangelo del Martedì 28 Aprile 2015

1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (11,19-26).
Dal Vangelo secondo Giovanni (10,22-30) anno B.
Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa
della Dedicazione.
Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel
portico di Salomone.
Allora i Giudei gli si fecero attorno e gli dicevano:
«Fino a quando ci terrai nell’incertezza?
Se tu sei il Cristo, dillo a noi apertamente».
Gesù rispose loro: «Ve l’ho detto, e non credete;
le opere che io compio nel nome del Padre mio,
queste danno testimonianza di me.
Ma voi non credete perché non fate parte delle
mie pecore.
Le mie pecore ascoltano la mia voce e io le conosco
ed esse mi seguono. Io do loro la vita eterna e non
andranno perdute in eterno e nessuno le strapperà
dalla mia mano.
Il Padre mio, che me le ha date, è più grande di tutti
e nessuno può strapparle dalla mano del Padre.
Io e il Padre siamo una cosa sola».
Parola del Signore.
Quando Dio decide di fare un dono, vuole che più
persone possibili possano beneficiarne.
Purtroppo noi ci facciamo arbitri e decidiamo che
Dio deve donare la sua grazia a chi riteniamo opportuno.
Anche la prima comunità cristiana si è trovata di fronte
ad un fatto che non ha previsto; i pagani si convertono
alla parola di salvezza e la comunità fondata da loro è
una delle più attive.
E se Dio avesse deciso di salvare anche loro?
Su quante persone che noi non riteniamo degne di
attenzione Dio ha già posato gli occhi per donare
loro il suo amore misericordioso?
Non facciamoci giudici, Dio sa a chi donare il suo amore.
Giovanni ci dice che questo dialogo tra Gesù e i
Giudei avvenne sotto la porta di Salomone, cioè
uno dei colonnati che si estendeva su tutto il lato
orientale della spianata del tempio.
Ma forse Giovanni vuole dirci qualcosa di più profondo,
sottolineando questo legame tra Gesù e Salomone.
Quest’ultimo veniva considerato, già dalla tradizione
giudaica, il sapiente per eccellenza.
Gesù è Colui che un giorno aveva detto agli ascoltatori
increduli, che di fronte a loro vi era ben più di Salomone;
Egli stesso è la sapienza incarnata di Dio.
Ma i Giudei gli davano del bestemmiatore.
Ecco quello che succede spesso anche a noi, non
riusciamo a capire o comprendere le azioni del Signore,
perciò, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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