martedì 3 marzo 2015

Il Vangelo del Mercoledì 4 Marzo 2015

1° Lettura Libro di Geremia (18,18-20).
Dal Vangelo secondo Matteo (20,17-28).
Mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte
i dodici e lungo la via disse loro: «Ecco, noi stiamo
salendo a Gerusalemme e il Figlio dell'uomo sarà
consegnato ai sommi sacerdoti e agli scribi, che
lo condanneranno a morte
e lo consegneranno ai pagani perché sia schernito
e flagellato e crocifisso; ma il terzo giorno risusciterà».
Allora gli si avvicinò la madre dei figli di Zebedèo con
i suoi figli, e si prostrò per chiedergli qualcosa.
Egli le disse: «Che cosa vuoi?».
Gli rispose: «Dì che questi miei figli siedano uno alla
tua destra e uno alla tua sinistra nel tuo regno».
Rispose Gesù: «Voi non sapete quello che chiedete.
Potete bere il calice che io sto per bere?».
Gli dicono: «Lo possiamo».
Ed egli soggiunse: «Il mio calice lo berrete; però non
sta a me concedere che vi sediate alla mia destra o
alla mia sinistra, ma è per coloro per i quali è stato
preparato dal Padre mio».
Gli altri dieci, udito questo, si sdegnarono con i due
fratelli; ma Gesù, chiamatili a sé, disse: «I capi delle
nazioni, voi lo sapete, dominano su di esse e i grandi
esercitano su di esse il potere.
Non così dovrà essere tra voi; ma colui che vorrà
diventare grande tra voi, si farà vostro servo, e colui che
vorrà essere il primo tra voi, si farà vostro schiavo;
appunto come il Figlio dell'uomo, che non è venuto
per essere servito, ma per servire e dare la sua vita
in riscatto per molti».
Parola del Signore.
Il profeta, quando parla davvero in nome di Dio, è sempre
scomodo, e in qualche modo va eliminato.
Ciò per il fatto che egli ricorda quelle regole fondamentali
del rapporto con Dio che spesso si dimenticano per andare
dietro a tante cose superflue e facilmente raggiungibili
senza fatica che, invece di avvicinare a Lui,
allontanano inesorabilmente.
Eppure, il profeta è colui che intercede per tutti gli
uomini, anche quelli che non lo accettano.
In questo tempo forte, impariamo a pregare per coloro
che non ci accolgono in nome suo, che purtroppo
ce ne sono tanti.
Anche se Gesù nelle sue Parabole ce lo fa capire.
Come quando Gesù parla di persecuzione e morte è troppo
duro per gli apostoli, essi preferiscono andare dietro le
loro chimere e ai loro sogni di grandezza.
Per questo, due apostoli chiedono addirittura una
raccomandazione a Gesù nel nuovo Regno che Egli verrà
ad instaurare, giusto per assicurarsi il futuro.
Ma Gesù è perentorio; ciò che li aspetta è una sorte simile
alla sua, quando essi saranno in grado di rendergli
testimonianza con la loro stessa vita; essi devono
imparare a servire.
Certamente è sempre meglio farci servire, è meglio
non sporcarci le mani, ci mancherebbe!
Ma se ci facciamo servire, è la fine di tutte le nostre
aspettative, perciò facciamoci servitori
aiutandoci con la preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.



Nessun commento:

Posta un commento