giovedì 5 febbraio 2015

Il Vangelo del Venerdì 6 Febbraio 2015

1° Lettura dalla lettera agli Ebrei  (13,1-8)
Dal Vangelo secondo Marco (6,14-29) anno B.
In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù,
perché il suo nome era diventato famoso.
Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti
e per questo ha il potere di fare prodigi».
Altri invece dicevano: «È Elia».
Altri ancora dicevano: «È un profeta, come
uno dei profeti».
Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel
Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto!».
Proprio Erode, infatti, aveva mandato ad arrestare
Giovanni e lo aveva messo in prigione a causa di
Erodìade, moglie di suo fratello Filippo,
perché l'aveva sposata.
Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è lecito
tenere con te la moglie di tuo fratello».
Per questo Erodìade lo odiava e voleva farlo uccidere,
ma non poteva, perché Erode temeva Giovanni,
sapendolo uomo giusto e santo, e vigilava su di lui;
nell'ascoltarlo restava molto perplesso, tuttavia
lo ascoltava volentieri.
Venne però il giorno propizio, quando Erode,
per il suo compleanno, fece un banchetto per i più
alti funzionari della sua corte, gli ufficiali
dell'esercito e i notabili della Galilea.
Entrata la figlia della stessa Erodìade, danzò e
piacque a Erode e ai commensali.
Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi quello
 che vuoi e io te lo darò».
E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi chiederai,
te la darò, fosse anche la metà del mio regno».
Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa devo chiedere?».
Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».
E subito, entrata di corsa dal re, fece la richiesta,
dicendo: «Voglio che tu mi dia adesso, su un vassoio,
la testa di Giovanni il Battista».
Il re, fattosi molto triste, a motivo del giuramento e
dei commensali non volle opporle un rifiuto.
E subito il re mandò una guardia e ordinò che gli fosse
portata la testa di Giovanni.
La guardia andò, lo decapitò in prigione e ne portò
la testa su un vassoio, la diede alla fanciulla e la
fanciulla la diede a sua madre.
I discepoli di Giovanni, saputo il fatto, vennero,
ne presero il cadavere e lo posero in un sepolcro.
Parola del Signore.
Nelle raccomandazioni pratiche vengono sottolineate
alcune linee di comportamento molto importanti
per una vita cristiana piena di luce e di forza.
Anzitutto l’amore fraterno, manifestato nell’ospitalità
e nell’assistenza dei sofferenti e carcerati; a questo
si aggiunge il rispetto della santità del matrimonio,
che non può essere sporcato dalla fornicazione o
dall’adulterio; infine un altro dato importante
è il distacco dai beni.
Essere felici di ciò che si ha senza invidiare chi ha
più di noi è un segno di grande libertà interiore.
Su questi punti possiamo rivederci per fare una
valutazione del nostro essere cristiani; è proprio
nella concretezza dei comportamenti che
manifestiamo davvero quello che siamo e in cui crediamo.
Come ci ha insegnato Giovanni Battista.
Giovanni il Battezzatore, come tutti i profeti prima
di lui, deve pagare con la vita il messaggio che
trasmette e la fedeltà ad esso.
Però, nella sua vicenda si aggiunge anche un altro
particolare importante; in lui si anticipa il destino
che sarà anche di Gesù.
Egli è in tutto il precursore, e nella sua morte si
può vedere in dissolvenza la morte del Figlio di Dio.
Gli stessi discepoli di Gesù vivono la loro missione
tra il martirio di Giovanni e quello del Maestro;
la loro reciproca grandezza morale si staglia sulla
grettezza e sul meschino calcolo umano.
Erode è un debole, schiavo delle sue passioni e
delle sue promesse macchiate da sangue innocente.
E noi, quanto siamo disposti a pagare di persona
per la nostra testimonianza di amore per Gesù?
Adesso non c’è il martirio di sangue, c’è soprattutto
il martirio della parola dispregiativa.
Perciò, a volte per testimoniare l’amore del Signore
si passa anche per questo sentiero, ma non
dobbiamo a vere paura, perché, con la preghiera
ci costruiremo un baluardo di difesa.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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