domenica 22 febbraio 2015

Il Vangelo del Lunedì 23 Febbraio 2015

1° Lettura dal libro del Levitico (19,1-2.11-18)
Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 25,31-46) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Quando
il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti
gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria.
Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli.
Egli separerà gli uni dagli altri,
come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà
le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra.
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua
destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete
in eredità il regno preparato per voi fin dalla
creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi
avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi
avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto,
nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato,
ero in carcere e siete venuti a trovarmi”.
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore,
quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo
dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo
dato da bere?
Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti
abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito?
Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere
e siamo venuti a visitarti?”.
E il re risponderà loro: “In verità io vi dico:
tutto quello che avete fatto a uno solo di
questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”.
Poi dirà anche a quelli che saranno alla
sinistra: “Via, lontano da me, maledetti,
nel fuoco eterno, preparato per il diavolo
e per i suoi angeli, perché
ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare,
ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero
straniero e non mi avete accolto, nudo e non
mi avete vestito, malato e in carcere e non
mi avete visitato”.
Anch’essi allora risponderanno: “Signore,
quando ti abbiamo visto affamato o assetato
o straniero o nudo o malato o in carcere,
e non ti abbiamo servito?”.
Allora egli risponderà loro: “In verità io vi
dico: tutto quello che non avete fatto
a uno solo di questi più piccoli, non l’avete
fatto a me”.
E se ne andranno: questi al supplizio eterno,
i giusti invece alla vita eterna».
Parola del Signore.
L’uomo, sin da quando esiste il mondo, è sempre
uguale, con la sua grandezza d’animo, ma anche
con la sua spilorceria ed il suo individualismo.
Queste norme, date da Dio al popolo di Israele
e scritte migliaia di anni fa, testimoniano come
Dio si aspetti dall’uomo una maggiore
attenzione agli altri e alle loro esigenze,
mettendo da parte i propri interessi; Dio sa
che il peccato di fondo dell’uomo è sempre
l’egoismo, cioè il pensare solo ed esclusivamente
a se stesso e alle proprie cose.
Perciò, che guaio ogni volta che ci illudiamo
di essere grandi, di essere dei bravi credenti!
Ma come si fa a non cadere in questo errore?
Gesù ce lo indica per mezzo del Vangelo di
questo giorno; amare Gesù è facile, dimostrarglielo
nei fratelli bisognosi è un po’ più difficile.
Quante persone aspettano l’espressione concreta
del nostro amore per Gesù?
Dipende dalla nostra capacità di mortificare il
nostro egoismo per guardare agli altri,
e donare il nostro cuore ad essi.
Così lo avremo onorato sinceramente.
Non sono cose semplici da fare,
semplifichiamole con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.


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