lunedì 15 dicembre 2014

Il Vangelo del Martedì 16 Dicembre 2014

Dal Vangelo secondo Matteo (21,28-32) anno A.
In quel tempo, Gesù disse ai capi dei sacerdoti e agli
anziani del popolo: «Che ve ne pare?
Un uomo aveva due figli.
Si rivolse al primo e disse: "Figlio, oggi va' a lavorare
nella vigna".
Ed egli rispose: "Non ne ho voglia".
Ma poi si pentì e vi andò.
Si rivolse al secondo e disse lo stesso.
Ed egli rispose: "Sì, signore". Ma non vi andò.
Chi dei due ha compiuto la volontà del padre?».
Risposero: «Il primo».
E Gesù disse loro: «In verità io vi dico: i pubblicani
e le prostitute vi passano avanti nel regno di Dio.
Giovanni infatti venne a voi sulla via della giustizia,
e non gli avete creduto; i pubblicani e le prostitute
invece gli hanno creduto.
Voi, al contrario, avete visto queste cose, ma poi non
vi siete nemmeno pentiti così da credergli».
Parola del Signore.
Dio non si perde d’animo; quando vede che le sue
proposte di amore e di felicità vengono rifiutate dal
popolo eletto, subito si rivolge ad altri popoli molto
più disposti ad accogliere la sua parola di salvezza.
Dunque, il profeta annuncia l’avvento di una nuova
nazione, che non sarà accumunata dalla stessa lingua
o tradizione, ma avrà un punto in comune; essi saranno
veri adoratori, cioè saranno in grado di offrire a Dio
un culto nuovo e puro, più simile alla persona di Dio.
Il profeta vede un popolo di umili e di poveri in spirito;
essi hanno il grande dono di confidare nel Signore, e solo in Lui.
Anche noi facciamo parte di questo popolo nuovo che
è la Chiesa; cerchiamo di non offendere la benevolenza di Dio.
Altrimenti sono guai, dice Gesù.
Le parole di Gesù suonavano come un insulto alle orecchie
dei sacerdoti e degli anziani; essi sarebbero stati sorpassati
dalle categorie peggiori di peccatori che si conoscevano allora.
La differenza tra loro e queste persone sta nel fatto che, come
dice Gesù, essi hanno avuto il coraggio di pentirsi e di cambiare vita.
Hanno riconosciuto il loro errore, e hanno cercato di porre rimedio.
Il peccato peggiore, dunque, non è tanto quello dei pubblicani
e delle prostitute, quanto quello di ritenersi giusti, perché
figli di Abramo.
Ciò provoca un indurimento del cuore di fronte al quale
nemmeno Dio può fare molto.
Ci riteniamo giusti solo perché non abbiamo rubato né ammazzato?
I peggiori peccatori ci passeranno davanti nel regno dei cieli.
Perciò, pentiamoci sempre e riconosciamoci peccatori,
per avere la salvezza, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga
il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre
in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.


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