domenica 28 dicembre 2014

Il Vangelo del Lunedì 29 Dicembre 2014

1° Lettura (Giovanni 2,3-11) 
Dal Vangelo secondo Luca (2,22-35) anno B.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione
rituale, secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe]
portarono il bambino [Gesù] a Gerusalemme per
presentarlo al Signore-come è scritto nella legge del
Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al
Signore»-e per offrire in sacrificio una coppia di tortore
o due giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c'era un uomo di nome Simeone,
uomo giusto e pio, che aspettava la consolazione d'Israele,
e lo Spirito Santo era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe
visto la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori
vi portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge
prescriveva a suo riguardo, anch'egli lo accolse tra le
braccia e benedisse Dio, dicendo: «Ora puoi lasciare,
o Signore, che il tuo servo vada in pace, secondo la tua
parola, perché i miei occhi hanno visto la tua salvezza,
preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti
alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che
si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco,
egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele
e come segno di contraddizione - e anche a te una spada
trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri
di molti cuori».
Parola del Signore.
Da quanto tempo non misuriamo la nostra vista interiore?
Io ci provo in continuazione, ma non è facile, credetemi amici!
Essa non è meno importante di quella fisica, in quanto
mentre quest’ultima guida i nostri passi verso la meta,
quell’altra ci guida verso Dio.
Come si fa a controllare questa vista interiore?
Andare da un buon oculista; cioè da Dio!
Perciò, la risposta è molto semplice; com’è il rapporto
con i nostri fratelli?
E qui cominciano i guai!
Infatti, la relazione che intercorre tra noi ed essi, è il miglior
indizio che ci dice se siamo malati, o addirittura ciechi.
Essere nella pienezza della luce dipende esclusivamente
da quanto amiamo i nostri fratelli; pensiamo fosse
più difficile saperlo?
La verità è che il Signore è estremamente semplice
ma anche molto esigente.
È davvero brutto accorgersi di essere ciechi e di non sapere
dove si va, proprio quando si è convinti di vederci benissimo.
Per questo dobbiamo seguire gli sposi di Nazareth.
Giuseppe e Maria si recano al tempio, come ogni coppia
di sposi timorati di Dio; essi portano all’altare l’offerta dei
poveri, di coloro che non si possono permettere nemmeno
un animale da sacrificare a Dio.
Eppure, in questa scena così semplice e ordinaria,
qualcuno ha gli occhi aperti e guarda con una vista molto
più acuta; è quella che proviene dallo Spirito Santo e dall’attesa
di vedere realizzata un’antica promessa fatta da Dio.
Simeone ci aiuta a capire il vero significato della venuta di
Gesù; Egli rappresenta un momento di rottura con tutto
ciò che c’è stato prima di Lui.
Sarà molto amato, ma anche molto odiato e combattuto
proprio dai capi del popolo.
Riflettiamo sempre sul reale significato della venuta
di Gesù tra di noi.
È venuto per migliorare la nostra visione, perciò, preghiamo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il tuo nome, venga
il tuo regno, sia fatta la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a noi i nostri debiti
come noi li rimettiamo ai nostri debitori, e non ci indurre
in tentazione, ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata.



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