giovedì 31 agosto 2023

Il Vangelo del Venerdì 1 Settembre 2023

 

Della 21° settimana del Tempo Ordinario.

Sant' Egidio, Abate.

Prima Lettura

Questa è volontà di Dio, la vostra santificazione.

Dalla prima lettera di san Paolo

apostolo ai Tessalonicési (4,1-8)

Fratelli, vi preghiamo e supplichiamo nel

Signore Gesù affinché, come avete

imparato da noi il modo di comportarvi

e di piacere a Dio-e così già vi comportate-,

possiate progredire ancora di più.

Voi conoscete quali regole di vita vi

abbiamo dato da parte del Signore Gesù.

Questa infatti è volontà di Dio, la vostra

santificazione: che vi asteniate dall’impurità,

che ciascuno di voi sappia trattare il proprio

corpo con santità e rispetto, senza lasciarsi

dominare dalla passione, come i pagani

che non conoscono Dio; che nessuno in

questo campo offenda o inganni il proprio

fratello, perché il Signore punisce tutte queste

cose, come vi abbiamo già detto e ribadito.

Dio non ci ha chiamati all’impurità,

ma alla santificazione.

Perciò chi disprezza queste cose non

disprezza un uomo, ma Dio stesso, che

vi dona il suo santo Spirito.

Parola di Dio.

Vangelo

Ecco lo sposo! Andategli incontro!

Dal Vangelo secondo Matteo (25,1-13) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli

questa parabola: «Il regno dei cieli sarà

simile a dieci vergini che presero le loro

lampade e uscirono incontro allo sposo.

Cinque di esse erano stolte e cinque sagge;

le stolte presero le loro lampade, ma non

presero con sé l’olio; le sagge invece,

insieme alle loro lampade, presero anche

l’olio in piccoli vasi.

Poiché lo sposo tardava, si assopirono

tutte e si addormentarono.

A mezzanotte si alzò un grido: “Ecco

lo sposo! Andategli incontro!”.

Allora tutte quelle vergini si destarono

e prepararono le loro lampade.

Le stolte dissero alle sagge: “Dateci un

po’ del vostro olio, perché le nostre

lampade si spengono”.

Le sagge risposero: “No, perché non venga

a mancare a noi e a voi; andate piuttosto

dai venditori e compratevene”.

Ora, mentre quelle andavano a comprare

l’olio, arrivò lo sposo e le vergini che

erano pronte entrarono con lui alle nozze,

e la porta fu chiusa.

Più tardi arrivarono anche le altre vergini e

incominciarono a dire: “Signore, signore, aprici!”.

Ma egli rispose: “In verità io vi dico:

non vi conosco”.

Vegliate dunque, perché non sapete né

il giorno né l’ora».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Noi non abbiamo la possibilità di sapere

quando il Signore tornerà.

Sappiamo per certo soltanto che Egli

verrà; allora, cosa fare nel frattempo?

Si deve cercare di non dormire, e di non

lasciarsi abbagliare da ciò che, in realtà,

ci allontana dal fine della nostra vita.

Le vergini stolte possono essere

considerate come quei cristiani che

vivono di buone intenzioni, ma poi non

fanno assolutamente nulla per tradurle

in pratica.

Tali persone vivono in un inganno

continuo e s’illudono che Dio tenga

conto delle loro belle aspirazioni.

Purtroppo le aspirazioni e le buone

intenzioni non hanno mai cambiato

nessuno; per questo, quando poi arriva

il momento della verità, essi s’accorgono

di non aver concluso nulla e restano

esclusi dalle nozze.

Questa è la verità, se noi non vogliamo

fare la fine delle vergini stolte, dobbiamo

prepararci ad accogliere il Signore quando

verrà, aiutandoci con la preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

Buona giornata, Fausto.

mercoledì 30 agosto 2023

Il Vangelo del Giovedì 31 Agosto 2023

 

Della 21° settimana del Tempo Ordinario.

San Raimondo Nonnato, religioso.

Prima Lettura

Il Signore vi faccia sovrabbondare

nell'amore fra voi e verso tutti.

Dalla prima lettera di san Paolo apostolo

ai Tessalonicési (3,7-13)

Fratelli, in mezzo a tutte le nostre necessità

e tribolazioni, ci sentiamo consolati a vostro

riguardo, a motivo della vostra fede.

Ora, sì, ci sentiamo rivivere, se rimanete

saldi nel Signore.

Quale ringraziamento possiamo rendere

a Dio riguardo a voi, per tutta la gioia che

proviamo a causa vostra davanti al nostro

Dio, noi che con viva insistenza, notte e

giorno, chiediamo di poter vedere il vostro

volto e completare ciò che manca alla

vostra fede?

Voglia Dio stesso, Padre nostro, e il

Signore nostro Gesù guidare il nostro

cammino verso di voi!

Il Signore vi faccia crescere e sovrabbondare

nell'amore fra voi e verso tutti, come

sovrabbonda il nostro per voi, per rendere

saldi i vostri cuori e irreprensibili nella

santità, davanti a Dio e Padre nostro, alla

venuta del Signore nostro Gesù con tutti

i suoi santi.

Parola di Dio.

Vangelo

Tenetevi pronti.

Dal Vangelo secondo Matteo (24,42-51) anno dispari.

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:

«Vegliate, perché non sapete in quale giorno

il Signore vostro verrà.

Cercate di capire questo: se il padrone di

casa sapesse a quale ora della notte viene

il ladro, veglierebbe e non si lascerebbe

scassinare la casa.

Perciò anche voi tenetevi pronti perché,

nell'ora che non immaginate, viene il

Figlio dell'uomo.

Chi è dunque il servo fidato e prudente,

che il padrone ha messo a capo dei suoi

domestici per dare loro il cibo a

tempo debito?

Beato quel servo che il padrone, arrivando,

troverà ad agire così!

Davvero io vi dico: lo metterà a capo

di tutti i suoi beni.

Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor

suo: "Il mio padrone tarda", e cominciasse

a percuotere i suoi compagni e a mangiare

e a bere con gli ubriaconi, il padrone di

quel servo arriverà un giorno in cui non

se l'aspetta e a un'ora che non sa, lo punirà

severamente e gli infliggerà la sorte che

meritano gli ipocriti: là sarà pianto

e stridore di denti».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Vegliate, il Signore viene, e viene in due

modi; nell’esperienza profonda dello

spirito, nella vita di fede e di preghiera

che possiamo sperimentare nell’oggi e

nell’incontro definitivo della nostra morte.

Gesù è venuto a svelarci il volto di un Dio

accessibile ma, lo sappiamo, il dubbio è

sempre in agguato.

Chi di noi non ha mai pensato; è tutto

inutile, è tutto un'illusione, la mia fede

è frutto di un’autosuggestione?

Io si amici, continuamente.

Quanti, vedendo che il padrone tarda a

venire, hanno-di fatto-diminuito la

tensione dell’attesa e del ritorno

glorioso del Signore?

Il Signore viene, amici, occorre vegliare,

non lasciare che il sonno dello spirito

devasti la nostra vita.

La vita di fede è “già” e “non ancora”,

sperimentiamo la vicinanza di Dio, la sua

intimità e, in alcuni momenti, la sua

disperante assenza.

Durante i momenti più significativi e forti

della vita di Gesù, dalla sua nascita, alla

Trasfigurazione, alla preghiera del

Getsemani, l’ombra del sonno che

attanaglia i cuori degli apostoli,

è sempre presente.

Sonno che è intontimento, stordimento,

ottundimento, l’esperienza di vivere una

vita talmente presa dalle cose da fare e

stanca, da diventare incapace di scorgere

il senso profondo delle cose.

Restiamo svegli, allora, meditando la

Parola, partecipando ad una vita

comunitaria che ci scuota, ci incoraggi,

ci sostenga.

Che il nostro cuore ancora e sempre

aspetti, speri, vegli, chiedendo aiuto

alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

martedì 29 agosto 2023

Il Vangelo del Mercoledì 30 Agosto 2023

 

Della 21° settimana del Tempo Ordinario.

Santi Felice e Adautto, martiri.

Prima Lettura

Lavorando notte e giorno, vi abbiamo

annunciato il Vangelo.

Dalla prima lettera di san Paolo

apostolo ai Tessalonicési (2,9-13)

Voi ricordate, fratelli, il nostro duro lavoro

e la nostra fatica: lavorando notte e giorno

per non essere di peso ad alcuno di voi, vi

abbiamo annunciato il vangelo di Dio.

Voi siete testimoni, e lo è anche Dio, che

il nostro comportamento verso di voi, che

credete, è stato santo, giusto e irreprensibile.

Sapete pure che, come fa un padre verso i

propri figli, abbiamo esortato ciascuno di

voi, vi abbiamo incoraggiato e scongiurato

di comportarvi in maniera degna di Dio,

che vi chiama al suo regno e alla sua gloria.

Proprio per questo anche noi rendiamo

continuamente grazie a Dio perché,

ricevendo la parola di Dio che noi vi

abbiamo fatto udire, l’avete accolta

non come parola di uomini ma,

qual’è veramente, come parola di Dio,

che opera in voi credenti.

Parola di Dio.

Vangelo

Siete figli di chi uccise i profeti.

Dal Vangelo secondo Matteo (23,27-32) anno dispari

In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai

a voi, scribi e farisei ipocriti, che assomigliate

a sepolcri imbiancati: all’esterno appaiono

belli, ma dentro sono pieni di ossa di morti

e di ogni marciume.

Così anche voi: all’esterno apparite giusti

davanti alla gente, ma dentro siete pieni

di ipocrisia e di iniquità.

Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che

costruite le tombe dei profeti e adornate

i sepolcri dei giusti, e dite: “Se fossimo

vissuti al tempo dei nostri padri, non

saremmo stati loro complici nel versare

il sangue dei profeti”.

Così testimoniate, contro voi stessi, di

essere figli di chi uccise i profeti.

Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

No, non siamo migliori dei nostri padri.

Questa è una consapevolezza che ho

maturato col passare degli anni, una

verità che ora mi sembra evidente,

inoppugnabile.

Quando, sull’onda dell’entusiasmo

della conversione, ci avviciniamo al

Signore, tutto ci sembra facile, tutto

immediato, sentiamo, in tutta umiltà,

di poter scavalcare i monti e superare

i mari in un sol balzo.

Sentiamo in noi la forza dei santi,

l’ardire dei martiri e, piamente, rischiamo

di giudicare tutto e tutti; i tiepidi che

vengono a Messa e non ‘capiscono’,

coloro che, pur credendo, si sono

allontanati dal Vangelo, gli errori

evidenti della Chiesa durante le proprie

vicissitudini storiche.

In fondo, pensiamo, piamente, che

trovandoci nelle stesse situazioni,

ci saremmo comportati, in modo

diverso, che ci saremmo schierati

sempre dalla parte della verità e del

Vangelo, specie quando i cristiani si

sono lasciati offuscare la mente.

E Dio sorride, scuotendo la testa.

Sorride pensando all’irruenza di Pietro,

sorride davanti alle cavolate dei farisei

che si discostano dai propri padri che

non hanno riconosciuto i profeti.

No, amici, oggi come allora non è facile

riconoscere i profeti, né vivere con verità

il cammino di fedeltà al Vangelo nella storia.

Restiamo bene avvitati alla realtà, allora,

non illudiamoci di essere diversi, né,

tantomeno, migliori.

Siamo solo fragili discepoli, amici, ed è

già una cosa grandiosa essere in cammino,

perciò, se non vogliamo riperderci,

chiediamo aiuto alla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

lunedì 28 agosto 2023

Il Vangelo del Martedì 29 Agosto 2023

 

Della 21° settimana del Tempo Ordinario.

Martirio di San Giovanni Battista,

la richiesta di Salomè.

Prima Lettura

Àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò.

Dal libro del profeta Geremìa (1,17-19)

In quei giorni, mi fu rivolta questa parola

del Signore: «Tu, stringi la veste ai fianchi,

àlzati e di' loro tutto ciò che ti ordinerò;

non spaventarti di fronte a loro, altrimenti

sarò io a farti paura davanti a loro.

Ed ecco, oggi io faccio di te come una

città fortificata, una colonna di ferro e

un muro di bronzo contro tutto il paese,

contro i re di Giuda e i suoi capi, contro

i suoi sacerdoti e il popolo del paese.

Ti faranno guerra, ma non ti vinceranno,

perché io sono con te per salvarti».

Parola di Dio.

Vangelo

«Voglio che tu mi dia adesso, su un

vassoio, la testa di Giovanni il Battista».

Dal Vangelo secondo Marco (6,17-29) anno dispari.

In quel tempo, Erode aveva mandato ad

arrestare Giovanni e lo aveva messo in

prigione a causa di Erodìade, moglie di suo

fratello Filippo, perché l’aveva sposata.

Giovanni infatti diceva a Erode: «Non ti è

lecito tenere con te la moglie di tuo fratello».

Per questo Erodìade lo odiava e voleva

farlo uccidere, ma non poteva, perché

Erode temeva Giovanni, sapendolo uomo

giusto e santo, e vigilava su di lui;

nell’ascoltarlo restava molto perplesso,

tuttavia lo ascoltava volentieri.

Venne però il giorno propizio, quando

Erode, per il suo compleanno, fece un

banchetto per i più alti funzionari della

sua corte, gli ufficiali dell’esercito e i

notabili della Galilea.

Entrata la figlia della stessa Erodìade,

danzò e piacque a Erode e ai commensali.

Allora il re disse alla fanciulla: «Chiedimi

quello che vuoi e io te lo darò».

E le giurò più volte: «Qualsiasi cosa mi

chiederai, te la darò, fosse anche la metà

del mio regno».

Ella uscì e disse alla madre: «Che cosa

devo chiedere?».

Quella rispose: «La testa di Giovanni il Battista».

E subito, entrata di corsa dal re, fece la

richiesta, dicendo: «Voglio che tu mi dia

adesso, su un vassoio, la testa di

Giovanni il Battista».

Il re, fattosi molto triste, a motivo del

giuramento e dei commensali non volle

opporle un rifiuto.

E subito il re mandò una guardia e ordinò

che gli fosse portata la testa di Giovanni.

La guardia andò, lo decapitò in prigione e

ne portò la testa su un vassoio, la diede alla

fanciulla e la fanciulla la diede a sua madre.

I discepoli di Giovanni, saputo il fatto,

vennero, ne presero il cadavere e lo posero

in un sepolcro.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

In questo brano si scontrano la coerenza

e la limpidezza di Giovanni con il sopruso

e la tenebra del peccato in cui si trova

Erodìade, moglie concubina di Erode.

La vita è in pericolo, ma può Giovanni

tacere di fronte ad un peccato pubblico

e conclamato?

No di certo. Bravo Giovanni.

Egli sa che dovrà pagare un prezzo molto

alto per le sue parole, eppure,

paradossalmente, la testa di Giovanni

parla molto più dopo la morte che in vita;

Giovanni il Battista continua a profetare

anche dopo la sua morte, e i discepoli

raccoglieranno, assieme alle spoglie

mortali del profeta anche la sua eredità.

Non spaventiamoci se, qualche volta,

a causa della nostra testimonianza,

dobbiamo soffrire a causa di Gesù;

il premio è pronto per noi, e nessuno

potrà toglierci la gloria che Lui

ci ha preparato.

Ne so qualcosa con quello che metto

ogni giorno su queste pagine, ma non

prendo paura e nemmeno muoio

soffocato, perciò aiutiamo chi ci vuole

far del male con la nostra preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.