mercoledì 31 maggio 2023

Il Vangelo del Giovedì 1 Giugno 2023

 

Della 8° settimana del tempo Ordinario.

San Giustino, martire.

Prima Lettura

Della gloria del Signore sono piene le sue opere.

Dal libro del Siràcide (42,15-26)

Ricorderò ora le opere del Signore e

descriverò quello che ho visto.

Per le parole del Signore sussistono le

sue opere, e il suo giudizio si compie

secondo il suo volere.

Il sole che risplende vede tutto, della

gloria del Signore sono piene le sue opere.

Neppure ai santi del Signore è dato di

narrare tutte le sue meraviglie, che il

Signore, l’Onnipotente, ha stabilito perché

l’universo stesse saldo nella sua gloria.

Egli scruta l’abisso e il cuore, e penetra

tutti i loro segreti.

L’Altissimo conosce tutta la scienza e

osserva i segni dei tempi, annunciando

le cose passate e future e svelando le

tracce di quelle nascoste.

Nessun pensiero gli sfugge, neppure

una parola gli è nascosta.

Ha disposto con ordine le meraviglie

della sua sapienza, egli solo è da sempre e

per sempre: nulla gli è aggiunto e nulla gli

è tolto, non ha bisogno di alcun consigliere.

Quanto sono amabili tutte le sue opere!

E appena una scintilla se ne può osservare.

Tutte queste cose hanno vita e resteranno

per sempre per tutte le necessità, e tutte

gli obbediscono.

Tutte le cose sono a due a due, una di

fronte all’altra, egli non ha fatto nulla

d’incompleto.

L’una conferma i pregi dell’altra: chi si

sazierà di contemplare la sua gloria?

Parola di Dio.

Vangelo

Rabbunì, che io veda di nuovo!

Dal Vangelo secondo Marco (10,46-52) anno dispari.

In quel tempo, mentre Gesù partiva da

Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta

folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era

cieco, sedeva lungo la strada a mendicare.

Sentendo che era Gesù Nazareno, cominciò

a gridare e a dire: «Figlio di Davide, Gesù,

abbi pietà di me!».

Molti lo rimproveravano perché tacesse,

ma egli gridava ancora più forte: «Figlio

di Davide, abbi pietà di me!».

Gesù si fermò e disse: «Chiamatelo!».

Chiamarono il cieco, dicendogli: «Coraggio!

Àlzati, ti chiama!».

Egli, gettato via il suo mantello, balzò

in piedi e venne da Gesù.

Allora Gesù gli disse: «Che cosa vuoi

che io faccia per te?».

E il cieco gli rispose: «Rabbunì, che

io veda di nuovo!».

E Gesù gli disse: «Va’, la tua fede ti

ha salvato».

E subito vide di nuovo e lo seguiva lungo

la strada.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Il mondo, il nostro mondo, stanco di

maestri, ha bisogno di testimoni,

nauseato dalle parole e dalle immagini,

ha bisogno di gesti autentici e di ascolto.

Direi che l’essere missionari è la riprova

del nostro cammino di fede; più Cristo ha

cambiato la nostra vita e più la nostra

missionarietà diventa esplicita, chiara,

percepibile.

Percepibile da chi ci sta intorno non tanto

per i grossi crocifissi appesi al collo, ma

per lo stile con cui lavoriamo, accogliamo,

ci appassioniamo, sempre pronti a rendere

ragione della speranza che è in noi.

Il cristiano diventa, come Bartimèo, colui

che grida che Gesù, il Figlio di Davide,

lo ha guarito, incurante dei rimproveri

di chi gli sta intorno.

Il cristiano racconta, narra, le opere di

guarigione interiore che ha avuto, attento

più a testimoniare la straordinaria

generosità di Cristo che soffermarsi

sulle sue povertà.

Il cristiano è attento alle mille cecità,

ai mille mendicanti di senso e di felicità

che incontra sulla nostra strada.

Sì, amici, il tempo è gravido e, come

Gesù, sentiamo compassione della folla

che pare come pecore senza pastore.

Nella nostra povertà, nelle nostre

debolezze, popolo di riconciliati, non

di professionisti del sacro, raccontiamo,

mettendoci in gioco, di questo incontro

che segna la nostra vita.

Solo così Gesù arriverà a scaldare i

cuori di altra gente.

Non bastano e non devono bastare i preti,

a servizio della comunità, certo, ma non

detentori dell’annuncio.

No; nelle fabbriche, nei bar, nelle

discoteche, nelle scuole, nei condomini,

la dove la gente vive, soffre, lavora,

discute, ama, lì deve esserci un cristiano

che illumina con la sua presenza.

Lì dev’esserci un cristiano che con i suoi

gesti smonti la falsa idea di un Dio

noioso e rompiscatole che purtroppo

abita la coscienza di molti battezzati,

per lasciare spazio alla seducente

immagine del Dio di Gesù Cristo,

Padre ricco di tenerezza e di perdono.

Affinché ogni uomo possa sentirsi dire,

come è successo a noi: “Coraggio, alzati,

il Signore ti chiama!”. Preghiamo.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

martedì 30 maggio 2023

Il Vangelo del Mercoledì 31 Maggio 2023

 

Della 8° settimana del tempo ordinario.

Visitazione della Beata Vergine Maria.

Prima Lettura

Re d'Israele è il Signore in mezzo a te.

Dal libro del profeta Sofonìa (3,14-18)

Rallégrati, figlia di Sion, grida di gioia,

Israele, esulta e acclama con tutto il

cuore, figlia di Gerusalemme!

Il Signore ha revocato la tua condanna,

ha disperso il tuo nemico.

Re d'Israele è il Signore in mezzo a te,

tu non temerai più alcuna sventura.

In quel giorno si dirà a Gerusalemme:

«Non temere, Sion, non lasciarti

cadere le braccia!

Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è

un salvatore potente.

Gioirà per te, ti rinnoverà con il suo

amore, esulterà per te con grida di gioia».

Parola di Dio.

Vangelo

Dal Vangelo secondo Luca (1,39-56) anno pari.

In quei giorni, Maria si alzò e andò in

fretta verso la regione montuosa,

in una città di Giuda.

Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta.

Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di

Maria, il bambino sussultò nel suo grembo.

Elisabetta fu colmata di Spirito Santo

ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra

le donne e benedetto il frutto del tuo grembo!

A che cosa devo che la madre del mio

Signore venga da me?

Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei

orecchi, il bambino ha sussultato di gioia

nel mio grembo.

E beata colei che ha creduto nell'adempimento

di ciò che il Signore le ha detto».

Allora Maria disse: «L'anima mia

magnifica il Signore e il mio spirito

esulta in Dio, mio salvatore, perché

ha guardato l'umiltà della sua serva.

D'ora in poi tutte le generazioni mi

chiameranno beata.

Grandi cose ha fatto per me l'Onnipotente

e Santo è il suo nome; di generazione

in generazione la sua misericordia per

quelli che lo temono.

Ha spiegato la potenza del suo braccio,

ha disperso i superbi nei pensieri del

loro cuore; ha rovesciato i potenti dai

troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato

di beni gli affamati, ha rimandato

i ricchi a mani vuote.

Ha soccorso Israele, suo servo,

ricordandosi della sua misericordia, come

aveva detto ai nostri padri, per Abramo

e la sua discendenza, per sempre».

Maria rimase con lei circa tre mesi,

poi tornò a casa sua.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Maria conclude questo mese con una

riflessione sul servizio; pur essendo

preoccupata della sua situazione

(porta nel grembo l’assoluto di Dio!)

trova il tempo di rendere visita a sua

cugina Elisabetta.

E l’incontro tra queste due donne è

Un’esplosione di gioia, una conferma

di tutte le attese di Israele; allora era vero,

allora tutto ciò che si aspettava non erano

favole dei vecchi.

Maria e Elisabetta vedono nelle pieghe

della storia l’immensa volontà di Dio,

il grande desiderio di salvezza di Dio.

Leggete il Magnificat, amici, intessuto

di citazioni della Bibbia, leggete il canto

dell’intervento di Dio, leggete e gioite,

facendovi aiutare dalla preghiera. 

Grandi cose tu fai in Maria e in noi, Dio

che ci poni sui troni, che ci innalzi fino a te!

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

lunedì 29 maggio 2023

Il Vangelo del Martedì 30 Maggio 2023

 

Della 8° settimana del tempo ordinario.

Santa Giovanna d'Arco, vergine.

Prima Lettura

Chi adempie i comandamenti offre un sacrificio che salva.

Dal libro del Siràcide (35,1-15)

Chi osserva la legge vale quanto molte

offerte; chi adempie i comandamenti

offre un sacrificio che salva.

Chi ricambia un favore offre fior di farina,

chi pratica l'elemosina fa sacrifici di lode.

Cosa gradita al Signore è tenersi lontano

dalla malvagità, sacrificio di espiazione

è tenersi lontano dall'ingiustizia.

Non presentarti a mani vuote davanti al

Signore, perché tutto questo è comandato.

L'offerta del giusto arricchisce l'altare,

il suo profumo sale davanti all'Altissimo.

Il sacrificio dell'uomo giusto è gradito,

il suo ricordo non sarà dimenticato.

Glorifica il Signore con occhio contento,

non essere avaro nelle primizie delle tue mani.

In ogni offerta mostra lieto il tuo volto,

con gioia consacra la tua decima.

Da' all'Altissimo secondo il dono da lui

ricevuto, e con occhio contento, secondo

la tua possibilità, perché il Signore è uno

che ripaga e ti restituirà sette volte tanto.

Non corromperlo con doni, perché non li

accetterà, e non confidare in un sacrificio

ingiusto, perché il Signore è giudice e per

lui non c'è preferenza di persone.

Parola di Dio.

Vangelo

Abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito.

Dal Vangelo secondo Marco (10,28-31) anno dispari.

Pietro allora prese a dirgli: "Ecco, noi

abbiamo lasciato tutto e ti abbiamo seguito".

Gesù gli rispose: "In verità io vi dico:

non c'è nessuno che abbia lasciato casa

o fratelli o sorelle o madre o padre o figli

o campi per causa mia e per causa del

Vangelo, che non riceva già ora, in

questo tempo, cento volte tanto in case

e fratelli e sorelle e madri e figli e campi,

insieme a persecuzioni, e la vita eterna

nel tempo che verrà.

Molti dei primi saranno ultimi e gli

ultimi saranno primi".

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Pietro e gli altri sono rimasti sconcertati

dalla dura reazione di Gesù all’abbandono

del giovane ricco che pensa di avere troppo

da rinunciare per seguire davvero il Signore

(notiamo bene; ha chiesto a Gesù la ricetta

per la felicità, il Signore gliela da e a lui

non va bene!).

Gesù, sconsolato, ci confida che la

ricchezza è un grande rischio, un pericolo

per chi voglia davvero trovare la felicità.

Sconcerto tra gli apostoli; non che nessuno

abbia problemi di ricchezza; l’unico,

Matteo, ha venduto tutto e non gli importa

più nulla del denaro.

Pietro, timidamente (ma probabilmente

già immagina la risposta!) chiede conferma

di questa teoria; loro hanno lasciato tutto,

quindi sono a posto, no?

No, Pietro, anch’io sono dalla tua parte,

ma non è proprio così.

La ricchezza è questione di atteggiamento

del cuore, non di spessore del portafoglio,

la ricchezza può essere un’attaccamento

eccessivo a un pensiero, a una persona,

a un progetto e Gesù dice; l’unico che

può colmare davvero il cuore sono Io.

Non è una minaccia, quella del Maestro,

è una promessa; Lui pretende di essere

più di ogni bene, più di ogni affetto,

più di ogni desiderio.

La ricchezza, in questo, è perniciosa e

ingannevole perché difficilmente realizza

quella felicità che promette.

Ho incontrato persone riuscite e realizzate

scontrarsi, nella vita, con la difficile realtà

che la felicità è nei nostri cuori e il nostro

desiderio è infinito.

Gesù incoraggia Pietro; se davvero hai lasciato

tutto, Pietro, riceverai cento volte tanto.

Pietro non sa se essere contento o preoccupato,

non sa ancora che dovrà staccarsi dalla cosa

più difficile; l’immagine di se stesso

buon apostolo, apostolo fedele.

Solo nella fatica della sconfitta,

nell’umiliazione del tradimento Pietro,

infine, scoprirà di avere lasciato l’ultima

cosa cui era legato; un falso amor proprio

e lì, all’indomani della resurrezione, sul

lago di Tiberiade, potrà-finalmente!-dire

con verità che ora l’unica cosa che gli

importa è quell’amore che ha visto negli

occhi di Gesù mentre cercava di attirare

a se il giovane ricco.

Non facciamo l’errore del giovane ricco,

amici, ma imitiamo Pietro a riconoscere

l’Amore del Signore, con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

domenica 28 maggio 2023

Il Vangelo del Lunedì 29 Maggio 2023

 

Della 8° settimana del tempo ordinario.

Maria Madre della Chiesa, Madre dei

fedeli e dei pastori della Chiesa

Prima Lettura

Madre di tutti i viventi.

Dal libro della Gènesi (3,9-15.20)

[Dopo che l’uomo ebbe mangiato del

frutto dell’albero,] il Signore Dio lo

chiamò e gli disse: «Dove sei?».

Rispose: «Ho udito la tua voce nel

giardino: ho avuto paura, perché sono

nudo, e mi sono nascosto».

Riprese: «Chi ti ha fatto sapere

che sei nudo?

Hai forse mangiato dell’albero di cui

ti avevo comandato di non mangiare?».

Rispose l’uomo: «La donna che tu mi

hai posta accanto mi ha dato dell’albero

e io ne ho mangiato».

Il Signore Dio disse alla donna: «Che

hai fatto?».

Rispose la donna: «Il serpente mi ha

ingannata e io ho mangiato».

Allora il Signore Dio disse al serpente:

«Poiché hai fatto questo, maledetto tu

fra tutto il bestiame e fra tutti gli

animali selvatici!

Sul tuo ventre camminerai e polvere

mangerai per tutti i giorni della tua vita.

Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra

la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti

schiaccerà la testa e tu le insidierai

il calcagno».

L’uomo chiamò sua moglie Eva, perché

ella fu la madre di tutti i viventi.

Parola di Dio.

Vangelo

Ecco tuo figlio! Ecco tua madre!

Dal Vangelo secondo Giovanni (19,25-34) anno dispari.

In quel tempo, stavano presso la croce di

Gesù sua madre, la sorella di sua madre,

Maria madre di Clèopa e Maria di Màgdala.

Gesù allora, vedendo la madre e accanto

a lei il discepolo che egli amava, disse

alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!».

Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!».

E da quell’ora il discepolo l’accolse con sé.

Dopo questo, Gesù, sapendo che ormai

tutto era compiuto, affinché si compisse

la Scrittura, disse: «Ho sete».

Vi era lì un vaso pieno di aceto; posero

perciò una spugna, imbevuta di aceto,

in cima a una canna e gliela accostarono

alla bocca.

Dopo aver preso l’aceto, Gesù disse:

«È compiuto!».

E, chinato il capo, consegnò lo spirito.

Era il giorno della Parasceve e i Giudei,

perché i corpi non rimanessero sulla

croce durante il sabato-era infatti un

giorno solenne quel sabato-, chiesero

a Pilato che fossero spezzate loro le

gambe e fossero portati via.

Vennero dunque i soldati e spezzarono

le gambe all’uno e all’altro che erano

stati crocifissi insieme con lui.

Venuti però da Gesù, vedendo che era

già morto, non gli spezzarono le gambe,

ma uno dei soldati con una lancia gli colpì

il fianco, e subito ne uscì sangue e acqua.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Maria sta sotto la croce.

Sta, dimora, non si muove, non fugge.

Non urla la sua rabbia verso un Dio che

promette e non mantiene, non si ribella

come ci si attende all’epilogo assurdo e

drammatico della vicenda del Nazareno.

Suo Figlio.

Dimora, irremovibile nella fede.

In quel momento solo lei e pochi altri

rappresentano la Chiesa.

Si sono stancati i discepoli, sono fuggiti

gli apostoli, la nascente Chiesa si è

sbriciolata al primo soffio di vento.

Maria no.

La prima che ha creduto non cede,

dimora, resta ai piedi della croce.

E quel dimorare l’ha fatta diventare icona

di speranza per quanti, nella storia,

hanno vissuto momenti tragici.

Quando il dolore ci interrompe la vita e

sembra cancellare ogni cosa, Maria ci

sostiene e ci aiuta a non cedere,

a dimorare, a credere.

A lei affidiamo la nostra vita nel momento

della prova, per imparare ad attendere

la resurrezione, con l’aiuto della preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato

il tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta

la tua volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano,

rimetti a noi i nostri debiti come anche

noi li rimettiamo ai nostri debitori,

e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia,

il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e

benedetto il frutto del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per

noi peccatori, adesso e nell'ora della

nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e

allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e

sempre, nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.