giovedì 31 marzo 2022

Il Vangelo del Venerdì 1 Aprile 2022

 

Della 4° settimana di Quaresima.

Sant' Ugo di Grenoble, Vescovo.

Prima Lettura

Condanniamo il giusto a una morte infame.

Dal libro della Sapienza (2,1a.12-22)

Dicono [gli empi] fra loro sragionando: «Tendiamo insidie al giusto, che per

noi è d'incomodo e si oppone alle nostre azioni; ci rimprovera le colpe contro

la legge e ci rinfaccia le trasgressioni contro l'educazione ricevuta.

Proclama di possedere la conoscenza di Dio e chiama se stesso figlio del Signore.

È diventato per noi una condanna dei nostri pensieri; ci è insopportabile solo

al vederlo, perché la sua vita non è come quella degli altri, e del tutto diverse

sono le sue strade.

Siamo stati considerati da lui moneta falsa, e si tiene lontano dalle nostre vie

come da cose impure.

Proclama beata la sorte finale dei giusti e si vanta di avere Dio per padre.

Vediamo se le sue parole sono vere, consideriamo ciò che gli accadrà alla fine.

Se infatti il giusto è figlio di Dio, egli verrà in suo aiuto e lo libererà dalle

mani dei suoi avversari.

Mettiamolo alla prova con violenze e tormenti, per conoscere la sua mitezza

e saggiare il suo spirito di sopportazione.

Condanniamolo a una morte infamante, perché, secondo le sue parole,

il soccorso gli verrà».

Hanno pensato così, ma si sono sbagliati; la loro malizia li ha accecati.

Non conoscono i misteriosi segreti di Dio, non sperano ricompensa per

la rettitudine né credono a un premio per una vita irreprensibile.

Parola di Dio.

Vangelo

Cercavano di arrestare Gesù, ma non era ancora giunta la sua ora.

Dal Vangelo secondo Giovanni (7,1-2.10.25-30) anno pari.

In quel tempo, Gesù se ne andava per la Galilea; infatti non voleva più

percorrere la Giudea, perché i Giudei cercavano di ucciderlo.

Si avvicinava intanto la festa dei Giudei, quella delle Capanne.

Quando i suoi fratelli salirono per la festa, vi salì anche lui: non apertamente,

ma quasi di nascosto.

Alcuni abitanti di Gerusalemme dicevano: «Non è costui quello che cercano

di uccidere?

Ecco, egli parla liberamente, eppure non gli dicono nulla.

I capi hanno forse riconosciuto davvero che egli è il Cristo?

Ma costui sappiamo di dov'è; il Cristo invece, quando verrà, nessuno saprà

di dove sia».

Gesù allora, mentre insegnava nel tempio, esclamò: «Certo, voi mi conoscete

e sapete di dove sono.

Eppure non sono venuto da me stesso, ma chi mi ha mandato è veritiero, e voi

non lo conoscete. Io lo conosco, perché vengo da lui ed egli mi ha mandato».

Cercavano allora di arrestarlo, ma nessuno riuscì a mettere le mani su di lui,

perché non era ancora giunta la sua ora.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

L’intero Vangelo di Giovanni è un processo contro Gesù.

Il finto processo tenutosi dopo l’arresto sarà solo una ratifica in contumacia di

una decisione già presa.

Gesù deve morire perché estremamente pericoloso; si proclama Messia, mette

in discussione l’interpretazione della Legge, evidenzia le contraddizioni della

rinata classe sacerdotale, irride alla presunta santità dei farisei.

Quanto basta per renderselo antipatico e per creare un movimento che potrebbe

infastidire i romani, facendo perdere l’autonomia riconquistata dai sadducei.

Gesù è diventato un problema per l’ordine pubblico.

Poco importa se ciò che dice sia vero, o se davvero Egli sia ciò che pretende di essere.

Ci sono valori superiori alla verità, in certi ambienti.

Gesù è costretto a tornare in Galilea, ma l’ardore per la sua missione gli fa

correre dei rischi e torna a Gerusalemme per la festa della capanne, cercando

di non farsi notare.

Anche nelle nostre comunità a volte succedono le stesse cose, purtroppo.

Perciò, per non fare gli stessi errori, chiediamo aiuto alla preghiera.  

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

 

mercoledì 30 marzo 2022

Il Vangelo del Giovedì 31 Marzo 2022

 

Della 4° settimana di Quaresima.

San Beniamino, diacono e martire.

Prima Lettura

Desisti dall'ardore della tua ira.

Dal libro dell'Esodo (32,7-14)

In quei giorni, il Signore disse a Mosè: «Va', scendi, perché il tuo popolo,

che hai fatto uscire dalla terra d'Egitto, si è pervertito.

Non hanno tardato ad allontanarsi dalla via che io avevo loro indicato!

Si sono fatti un vitello di metallo fuso, poi gli si sono prostràti dinanzi, gli

hanno offerto sacrifici e hanno detto: "Ecco il tuo Dio, Israele, colui che

ti ha fatto uscire dalla terra d'Egitto"».

Il Signore disse inoltre a Mosè: «Ho osservato questo popolo: ecco, è un

popolo dalla dura cervìce.

Ora lascia che la mia ira si accenda contro di loro e li divori.

Di te invece farò una grande nazione».

Mosè allora supplicò il Signore, suo Dio, e disse: «Perché, Signore, si

accenderà la tua ira contro il tuo popolo, che hai fatto uscire dalla terra

d'Egitto con grande forza e con mano potente?

Perché dovranno dire gli Egiziani: "Con malizia li ha fatti uscire, per farli

perire tra le montagne e farli sparire dalla terra"?

Desisti dall'ardore della tua ira e abbandona il proposito di fare del male

al tuo popolo.

Ricòrdati di Abramo, di Isacco, di Israele, tuoi servi, ai quali hai giurato

per te stesso e hai detto: "Renderò la vostra posterità numerosa come le

stelle del cielo, e tutta questa terra, di cui ho parlato, la darò ai tuoi

discendenti e la possederanno per sempre"».

Il Signore si pentì del male che aveva minacciato di fare al suo popolo.

Parola di Dio.

Vangelo

Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

Dal Vangelo secondo Giovanni (5,31-47) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Se fossi io a testimoniare di me stesso,

la mia testimonianza non sarebbe vera.

C'è un altro che dà testimonianza di me, e so che la testimonianza che

egli dà di me è vera.

Voi avete inviato dei messaggeri a Giovanni ed egli ha dato testimonianza alla verità.

Io non ricevo testimonianza da un uomo; ma vi dico queste cose perché siate salvati.

Egli era la lampada che arde e risplende, e voi solo per un momento avete

voluto rallegrarvi alla sua luce.

Io però ho una testimonianza superiore a quella di Giovanni: le opere che il

Padre mi ha dato da compiere, quelle stesse opere che io sto facendo,

testimoniano di me che il Padre mi ha mandato.

E anche il Padre, che mi ha mandato, ha dato testimonianza di me.

Ma voi non avete mai ascoltato la sua voce né avete mai visto il suo volto, e la

sua parola non rimane in voi; infatti non credete a colui che egli ha mandato.

Voi scrutate le Scritture, pensando di avere in esse la vita eterna: sono proprio

esse che danno testimonianza di me.

Ma voi non volete venire a me per avere vita.

Io non ricevo gloria dagli uomini.

Ma vi conosco: non avete in voi l'amore di Dio.

Io sono venuto nel nome del Padre mio e voi non mi accogliete; se un altro

venisse nel proprio nome, lo accogliereste.

E come potete credere, voi che ricevete gloria gli uni dagli altri, e non cercate

la gloria che viene dall'unico Dio?

Non crediate che sarò io ad accusarvi davanti al Padre; vi è già chi vi

accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza.

Se infatti credeste a Mosè, credereste anche a me; perché egli ha scritto di me.

Ma se non credete ai suoi scritti, come potrete credere alle mie parole?».

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Le parole che dice Gesù, sono come pesantissime pietre che cadono sulla

testa dei Giudei; per essi, la grazia di Dio è assolutamente inutile, perché

essi non vogliono andare da Lui ed avere la vita.

È un’accusa terribile; sembra che Gesù voglia dire che essi si condannano

ad un vero e proprio suicidio spirituale, in quanto si rifiutano apertamente

di riconoscere nel Cristo, colui che può dargli questa vita.

Gesù sottolinea la pericolosità di questo atteggiamento, proprio attraverso

le sue parole; sono essi stessi che si condannano alla morte certa, poiché

quando si rifiuta Gesù, non c’è che morte e buio.

Quante persone, ancora oggi, hanno lo stesso atteggiamento dei Giudei?

Tanti, amici, sono tantissime le persone che ancora oggi assomigliano a loro.

E questo è quello che il Signore, in un altro contesto, chiama il peccato contro

lo Spirito Santo, attenzione, perciò, a non cadere in questo peccato, ma piuttosto,

continuiamo a pregare, perché solo essa ci può aiutare.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

 

martedì 29 marzo 2022

Il Vangelo del Mercoledì 30 Marzo 2022

 

Della 4 settimana di Quaresima.

Beato Amedeo IX di Savoia, duca.

Prima Lettura

Ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la terra.

Dal libro del profeta Isaia (49,8-15)

Così dice il Signore: «Al tempo della benevolenza ti ho risposto, nel giorno

della salvezza ti ho aiutato.

Ti ho formato e ti ho stabilito come alleanza del popolo, per far risorgere la

terra, per farti rioccupare l'eredità devastata, per dire ai prigionieri: "Uscite",

e a quelli che sono nelle tenebre: "Venite fuori".

Essi pascoleranno lungo tutte le strade, e su ogni altura troveranno pascoli.

Non avranno né fame né sete e non li colpirà né l'arsura né il sole, perché colui

che ha misericordia di loro li guiderà, li condurrà alle sorgenti d'acqua.

Io trasformerò i miei monti in strade e le mie vie saranno elevate.

Ecco, questi vengono da lontano, ed ecco, quelli vengono da settentrione e da

occidente e altri dalla regione di Sinìm».

Giubilate, o cieli, rallégrati, o terra, gridate di gioia, o monti, perché il Signore

consola il suo popolo e ha misericordia dei suoi poveri.

Sion ha detto: «Il Signore mi ha abbandonato, il Signore mi ha dimenticato».

Si dimentica forse una donna del suo bambino, così da non commuoversi

per il figlio delle sue viscere?

Anche se costoro si dimenticassero, io invece non ti dimenticherò mai.

Parola di Dio.

Vangelo

Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la

vita a chi egli vuole.

Dal Vangelo secondo Giovanni (5,17-30) anno pari.

In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora

e anch'io agisco».

Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto

violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.

Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da

se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che

egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo.

Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà

opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati.

Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita

a chi egli vuole.

Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio,

perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre.

Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.

In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha

mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte

alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l'ora-ed è questa-in cui i morti

udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l'avranno ascoltata, vivranno.

Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di

avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell'uomo.

Non meravigliatevi di questo: viene l'ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri

udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di

vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna.

Da me, io non posso fare nulla.

Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non

cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Gesù si attira le ire dei Giudei, tanto che essi vogliono eliminarlo fisicamente.

Egli chiama Dio, con il nome di Padre, e questo ha un solo significato; se Egli

osa fare ciò, significa che si ritiene al pari di Dio, cioè, Dio Lui stesso.

Per loro, questa è solo presunzione.

Eppure, Gesù, cerca di spiegare loro i motivi di questo legame così stretto;

sia Lui che suo Padre, possono dare la vita a chi vogliono.

In altri termini, Gesù partecipa dell’opera creatrice stessa di Dio.

Il Signore, fa un’affermazione talmente grossa, che non poteva non suscitare

le ire dei suoi contemporanei.

Certo che Gesù se le va proprio a cercare le disgrazie!

Noi però, dal canto nostro, sappiamo che Gesù dice la verità; per questo

gli chiediamo, ascoltando questo brano, che doni anche a noi la vita eterna,

che è comunione con il Padre, attraverso di Lui nello Spirito Santo,

facendoci aiutare dalla preghiera.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

lunedì 28 marzo 2022

Il Vangelo del Martedì 29 Marzo 2022

 

Della 4° settimana di Quaresima.

Beato Bertoldo, priore generale dei Carmelitani.

Prima Lettura

Vidi l'acqua che usciva dal tempio, e a quanti giungerà quest'acqua porterà salvezza.

Dal libro del profeta Ezechiele (47,1-9.12)

In quei giorni [l'angelo] mi condusse all'ingresso del tempio [del Signore]

e vidi che sotto la soglia del tempio usciva acqua verso oriente, poiché la

facciata del tempio era verso oriente.

Quell'acqua scendeva sotto il lato destro del tempio, dalla parte meridionale

dell'altare.

Mi condusse fuori dalla porta settentrionale e mi fece girare all'esterno, fino

alla porta esterna rivolta a oriente, e vidi che l'acqua scaturiva dal lato destro.

Quell'uomo avanzò verso oriente e con una cordicella in mano misurò mille

cùbiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva alla caviglia.

Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare quell'acqua: mi giungeva

al ginocchio.

Misurò altri mille cùbiti, poi mi fece attraversare l'acqua: mi giungeva ai fianchi.

Ne misurò altri mille: era un torrente che non potevo attraversare, perché le acque

erano cresciute; erano acque navigabili, un torrente che non si poteva passare a guado.

Allora egli mi disse: «Hai visto, figlio dell'uomo?».

Poi mi fece ritornare sulla sponda del torrente; voltandomi, vidi che sulla sponda

del torrente vi era una grandissima quantità di alberi da una parte e dall'altra.

Mi disse: «Queste acque scorrono verso la regione orientale, scendono nell'Aràba

ed entrano nel mare: sfociate nel mare, ne risanano le acque.

Ogni essere vivente che si muove dovunque arriva il torrente, vivrà: il pesce

vi sarà abbondantissimo, perché dove giungono quelle acque, risanano, e là

dove giungerà il torrente tutto rivivrà.

Lungo il torrente, su una riva e sull'altra, crescerà ogni sorta di alberi da frutto,

le cui foglie non appassiranno: i loro frutti non cesseranno e ogni mese

matureranno, perché le loro acque sgorgano dal santuario.

I loro frutti serviranno come cibo e le foglie come medicina».

Parola di Dio.

Vangelo

All'istante quell'uomo guarì.

Dal Vangelo secondo Giovanni (5,1-16) anno pari.

Ricorreva una festa dei Giudei e Gesù salì a Gerusalemme.

A Gerusalemme, presso la porta delle Pecore, vi è una piscina, chiamata in

ebraico Betzatà, con cinque portici, sotto i quali giaceva un grande numero

di infermi, ciechi, zoppi e paralitici.

Si trovava lì un uomo che da trentotto anni era malato.

Gesù, vedendolo giacere e sapendo che da molto tempo era così,

gli disse: «Vuoi guarire?».

Gli rispose il malato: «Signore, non ho nessuno che mi immerga nella

piscina quando l'acqua si agita.

Mentre infatti sto per andarvi, un altro scende prima di me».

Gesù gli disse: «Àlzati, prendi la tua barella e cammina».

E all'istante quell'uomo guarì: prese la sua barella e cominciò a camminare.

Quel giorno però era un sabato.

Dissero dunque i Giudei all'uomo che era stato guarito: «È sabato e non

ti è lecito portare la tua barella».

Ma egli rispose loro: «Colui che mi ha guarito mi ha detto: "Prendi la tua

barella e cammina"».

Gli domandarono allora: «Chi è l'uomo che ti ha detto: "Prendi e cammina"?».

Ma colui che era stato guarito non sapeva chi fosse; Gesù infatti si era

allontanato perché vi era folla in quel luogo.

Poco dopo Gesù lo trovò nel tempio e gli disse: «Ecco: sei guarito!

Non peccare più, perché non ti accada qualcosa di peggio».

Quell'uomo se ne andò e riferì ai Giudei che era stato Gesù a guarirlo.

Per questo i Giudei perseguitavano Gesù, perché faceva tali cose di sabato.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

Vuoi guarire?

Che domanda idiota!

Che provocazione, qui e altrove!

Ovvio che vogliamo guarire!

Ne siete proprio sicuri?

Gesù, ponendo questa sconcertante domanda al paralitico della porta di Beztatà,

ci pone davanti alle nostre responsabilità.

Per il paralitico, abituato a mendicare per tutta la sua vita, guarire significa

cambiare radicalmente, e non necessariamente in meglio.

Come il cieco nato può essere accusato di avere ingannato tutti fino ad allora,

guarire significa imparare in età adulta un lavoro, rimboccarsi le maniche.

No, non è affatto scontato voler guarire.

Quante volte coltiviamo inconsciamente il nostro dolore che, in qualche modo,

ci dona un’identità, suscita commiserazione e attenzione da parte degli altri.

Voler guarire è un affare impegnativo, che ci riguarda, che ci obbliga a conversione,

e non sempre ne siamo entusiasti, ma se ci facciamo aiutare dalla preghiera, forse

riusciamo a diventare adulti nella fede.

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona Settimana Santa amici, Fausto.

domenica 27 marzo 2022

Il Vangelo del Lunedì 28 Marzo 2022

 

Della 4° settimana di Quaresima.

San Ruperto, vescovo.

Prima Lettura

Non si udranno più voci di pianto e grida di angoscia.

Dal libro del profeta Isaia (65,17-21)

Così dice il Signore: «Ecco, io creo nuovi cieli e nuova terra; non si ricorderà

più il passato, non verrà più in mente, poiché si godrà e si gioirà sempre di

quello che sto per creare, poiché creo Gerusalemme per la gioia, e il suo

popolo per il gaudio.

Io esulterò di Gerusalemme, godrò del mio popolo.

Non si udranno più in essa voci di pianto, grida di angoscia.

Non ci sarà più un bimbo che viva solo pochi giorni, né un vecchio che dei

suoi giorni non giunga alla pienezza, poiché il più giovane morirà a cento

anni e chi non raggiunge i cento anni sarà considerato maledetto.

Fabbricheranno case e le abiteranno, pianteranno vigne e ne mangeranno il frutto».

Parola di Dio.

Vangelo

Va', tuo figlio vive.

Dal Vangelo secondo Giovanni (4,43-54) anno pari.

In quel tempo, Gesù partì [dalla Samarìa] per la Galilea.

Gesù stesso infatti aveva dichiarato che un profeta non riceve onore nella

propria patria.

Quando dunque giunse in Galilea, i Galilei lo accolsero, perché avevano visto

tutto quello che aveva fatto a Gerusalemme, durante la festa; anch'essi infatti

erano andati alla festa.

Andò dunque di nuovo a Cana di Galilea, dove aveva cambiato l'acqua in vino.

Vi era un funzionario del re, che aveva un figlio malato a Cafàrnao.

Costui, udito che Gesù era venuto dalla Giudea in Galilea, si recò da lui e gli

chiedeva di scendere a guarire suo figlio, perché stava per morire.

Gesù gli disse: «Se non vedete segni e prodigi, voi non credete».

Il funzionario del re gli disse: «Signore, scendi prima che il mio bambino muoia».

Gesù gli rispose: «Va', tuo figlio vive».

Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mise in cammino.

Proprio mentre scendeva, gli vennero incontro i suoi servi a dirgli: «Tuo figlio vive!».

Volle sapere da loro a che ora avesse cominciato a star meglio.

Gli dissero: «Ieri, un'ora dopo mezzogiorno, la febbre lo ha lasciato».

Il padre riconobbe che proprio a quell'ora Gesù gli aveva detto: «Tuo figlio vive»,

e credette lui con tutta la sua famiglia.

Questo fu il secondo segno, che Gesù fece quando tornò dalla Giudea in Galilea.

Parola del Signore.

Meditazione personale sul Vangelo di oggi.

L’evangelista Giovanni ci dice un particolare apparentemente trascurabile;

egli ricorda che il miracolo della guarigione del figlio del funzionario, avviene

dopo mezzogiorno.

È il momento in cui il sole raggiunge il massimo splendore, così come la fede

di quest’uomo raggiunge la sua pienezza, davanti alle parole di Gesù.

Egli non vede nessun segno particolare e né il Signore sembra disposto a darglielo;

eppure, dietro questo comportamento del Maestro, c’è la volontà di un cammino

pedagogico, che porta quest’uomo alla pienezza della fede.

In altri termini, Gesù vuole che l’uomo si fidi della sua Parola, e nient’altro.

L’uomo fa esattamente come Gesù gli ha detto, e riceve il miracolo.

Se anche noi ci fidassimo ciecamente della Parola di Gesù, vedremo miracoli ben

più grandi di questo, ed anche noi verremmo lodati per la nostra fiducia in Lui.

Fidiamoci, amici, e preghiamo, solo così vedremo i miracoli del Signore.     

Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il

tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua

volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a

noi i nostri debiti come anche noi li rimettiamo ai

nostri debitori, e non abbandonarci alla tentazione,

ma liberaci dal male. Amen.

Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto

del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.

Come era nel principio, ora, e sempre,

nei secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.