sabato 31 dicembre 2016

Il Vangelo di Domenica 1 Gennaio 2017

Maria Santissima Madre di Dio.
1° Lettura dal libro dei Numeri (6, 22-27)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Gàlati (4,4-7)
Dal Vangelo secondo Luca (2,16-21) anno A.
In quel tempo, [i pastori] andarono, senza indugio, e trovarono
Maria e Giuseppe e il bambino, adagiato nella mangiatoia.
E dopo averlo visto, riferirono ciò che del bambino era stato detto loro.
Tutti quelli che udivano si stupirono delle cose dette loro dai
pastori. Maria, da parte sua, custodiva tutte queste cose,
meditandole nel suo cuore.
I pastori se ne tornarono, glorificando e lodando Dio per tutto
quello che avevano udito e visto, com’era stato detto loro.
Quando furono compiuti gli otto giorni prescritti per la circoncisione,
gli fu messo nome Gesù, come era stato chiamato dall’angelo prima
che fosse concepito nel grembo.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Per essere Madre di Gesù, è stato necessario che Maria aprisse
il cuore alla parola di Dio che si manifestava negli eventi.
Ciò non voleva dire che lei avesse da subito capito a quali
conseguenze la portava il fatto di essere stata chiamata
a tale vocazione.
Eppure, lei ha ascoltato e conservato tutto nel suo cuore
purissimo ed immacolato.
Lei era convinta-con quella certezza che viene dalla fede in
Dio-che tutti quegli eventi e quelle parole dette su suo Figlio
avrebbero trovato compimento e senso.
Perché non chiediamo a Maria un cuore simile al suo?
La Madre di Dio sarebbe felicissima di esaudirci, poiché lei per
prima cerca figli che, come lei, possano offrire il loro cuore e la
loro vita affinchè il piano di Dio possa realizzarsi nel mondo.
Perché non provarci, sarebbe bello avere il cuore come il suo,
perciò, aiutiamoci con la preghiera e chiediamoglielo.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buon Anno a tutti voi amici Fausto.

venerdì 30 dicembre 2016

Il Vangelo del Sabato 31 Dicembre 2016

S. Silvestro primo, Papa.
1° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (2,18-21)
Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) anno A Ottava di Natale.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende
nelle tenebre e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure
il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di
Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da
volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi
abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità
vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è
nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Dio si fa carne e viene a vivere tra i suoi, i quali però non hanno
voluto riconoscerlo né accoglierlo.
Non è un controsenso?
Per secoli i profeti avevano annunziato la venuta del Salvatore,
e per altrettanto tempo il popolo eletto aveva sospirato per la
venuta del Messia, eppure…quando Egli è venuto, in molti si
sono chiusi alla sua grazia.
Nonostante tutti i presupposti positivi, ci vuole un atto di fede
e di accoglienza nei confronti di colui che viene a predicare
l’amore del Padre.
Anche se questo non corrisponde all’immagine di Dio che abbiamo
dentro di noi, se accogliamo possiamo fare l’esperienza di essere
davvero suoi figli.
Quindi, il nostro impegno sta nel non fare lo stesso errore di coloro
che, pur avendo tutti i mezzi per accogliere Gesù, hanno preferito
restare nelle tenebre.
E noi, siamo riusciti ad accogliere Gesù in queste giornate,
o siamo rimasti chiusi nelle nostre perplessità?
Speriamo veramente di esserci riusciti, però, se abbiamo ancora
qualche dubbio, siamo ancora in tempo a farlo, basta aiutarci
con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata e buon fine Anno 2016 Fausto.

giovedì 29 dicembre 2016

Il Vangelo del Venerdì 30 Dicembre 2016

Santa Famiglia di Gesù, Maria e Giuseppe.
1° Lettura dal libro del Siràcide (3, 3-7.14-17)
1° lettura dalla lettera di san Paolo apostolo ai Colossési (3,12-21)
Dal Vangelo secondo Matteo (2,13-15.19-23) anno A Ottava di Natale
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve
in sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua
madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti
vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò
in Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse
ciò che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta: «Dall’Egitto
ho chiamato mio figlio».
Morto Erode, ecco, un angelo del Signore apparve in sogno a Giuseppe
in Egitto e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua madre e va
nella terra d’Israele; sono morti infatti quelli che cercavano
di uccidere il bambino».
Egli si alzò, prese il bambino e sua madre ed entrò nella terra d’Israele.
Ma, quando venne a sapere che nella Giudea regnava Archelao al
posto di suo padre Erode, ebbe paura di andarvi.
Avvertito poi in sogno, si ritirò nella regione della Galilea e andò ad
abitare in una città chiamata Nàzaret, perché si compisse ciò che era
stato detto per mezzo dei profeti: «Sarà chiamato Nazareno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Lo stile di Dio, a volte, è davvero incomprensibile.
Non avrebbe potuto risparmiare a Giuseppe ed a Maria l’ansia
della fuga per proteggere egli stesso il Bambino?
Eppure, Dio sceglie la via del silenzio e dell’ordinarietà, anche
a costo di mettere a repentaglio la vita di suo Figlio.
Le cose grandi, quelle che solo il Creatore sa fare, hanno bisogno
di essere circondate dalla normalità e per questo rifiuta ogni
atteggiamento trionfalistico o miracolistico.
Questo, Giuseppe e Maria lo hanno compreso fin troppo bene;
persino in momenti in cui era difficile comprendere il senso della
volontà di Dio, essi capirono che Egli voleva da loro esattamente
questo stile di vita con Gesù.
Anche nell’ordinarietà della nostra vita Dio fa grandi cose.
Ma noi, le sappiamo vedere?
Speriamo di si, se facciamo fatica, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

mercoledì 28 dicembre 2016

Il Vangelo del Giovedì 29 Dicembre 2016

1° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (2,3-11)
Dal Vangelo secondo Luca (2,22-35) anno A Ottava di Natale.
Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale,
secondo la legge di Mosè, [Maria e Giuseppe] portarono il bambino
[Gesù] a Gerusalemme per presentarlo al Signore–come è scritto
nella legge del Signore: «Ogni maschio primogenito sarà sacro al
Signore»–e per offrire in sacrificio una coppia di tortore o due
giovani colombi, come prescrive la legge del Signore.
Ora a Gerusalemme c’era un uomo di nome Simeone, uomo giusto
e pio, che aspettava la consolazione d’Israele, e lo Spirito Santo
era su di lui.
Lo Spirito Santo gli aveva preannunciato che non avrebbe visto
la morte senza prima aver veduto il Cristo del Signore.
Mosso dallo Spirito, si recò al tempio e, mentre i genitori vi
portavano il bambino Gesù per fare ciò che la Legge prescriveva
a suo riguardo, anch’egli lo accolse tra le braccia e benedisse Dio,
dicendo: «Ora puoi lasciare, o Signore, che il tuo servo vada in
pace, secondo la tua parola, perché i miei occhi hanno visto la tua
salvezza, preparata da te davanti a tutti i popoli: luce per rivelarti
alle genti e gloria del tuo popolo, Israele».
Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui.
Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è
qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno
di contraddizione–e anche a te una spada trafiggerà l’anima-,
affinché siano svelati i pensieri di molti cuori».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
In questo brano vi sono due elementi che apparentemente si
contraddicono, ma che in realtà si completano a vicenda.
Anzitutto, Giuseppe e Maria offrono delle tortore, che era
l’offerta dei poveri.
Eppure, in questo contesto di estrema semplicità, Cristo luce del
mondo porta uno squarcio potente di chiarore nelle tenebre del mondo.
È proprio questo lo stile di Dio; Egli rivela le più grandi verità
attraverso mezzi ordinari e poveri, affinchè si possa capire che è
proprio la sua opera di salvezza che tocca gli uomini, e non le
capacità umane.
Dunque, contempliamo questa scena nella quale Gesù viene presentato
a noi come luce che illumina persino le tenebre delle nostre anime.
Non dobbiamo aver paura se abbiamo da offrirgli solo la nostra
debolezza e la nostra miseria.
Sono proprio quelle che Lui cerca per trasformarle in grazie;
grande Dio, perciò. ringraziamolo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.


martedì 27 dicembre 2016

Il Vangelo del Mercoledì 28 Dicembre 2016

Santi Innocenti.
1° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1,5-2,2)
Dal Vangelo secondo Matteo (2,13-18) anno A Ottava di Natale.
I Magi erano appena partiti, quando un angelo del Signore apparve in
sogno a Giuseppe e gli disse: «Àlzati, prendi con te il bambino e sua
madre, fuggi in Egitto e resta là finché non ti avvertirò: Erode infatti
vuole cercare il bambino per ucciderlo».
Egli si alzò, nella notte, prese il bambino e sua madre e si rifugiò in
Egitto, dove rimase fino alla morte di Erode, perché si compisse ciò
che era stato detto dal Signore per mezzo del profeta:
«Dall’Egitto ho chiamato mio figlio».
Quando Erode si accorse che i Magi si erano presi gioco di lui, si
infuriò e mandò a uccidere tutti i bambini che stavano a Betlemme
e in tutto il suo territorio e che avevano da due anni in giù, secondo
il tempo che aveva appreso con esattezza dai Magi.
Allora si compì ciò che era stato detto per mezzo del profeta
Geremìa: «Un grido è stato udito in Rama, un pianto e un lamento
grande: Rachele piange i suoi figli e non vuole essere consolata,
perché non sono più».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Purtroppo le antiche profezie si realizzano in tutta la loro tragica
realtà; la follia omicida del re Erode si abbatte su degli innocenti,
che pagano con la loro vita il delirio di potere di un pazzo, come
sta succedendo anche ai nostri giorni.
Ma si deve notare un altro aspetto in questo brano; alla sacra
Famiglia non viene risparmiato nulla, perché essa possa vivere
nell’ordinarietà e nella normalità.
Dio ha voluto anche per questo momento difficile una soluzione
normale, esattamente come avrebbero fatto tante famiglie nella
stessa situazione.
Egli non difende in maniera mirabolante suo Figlio, ma lo affida
a due deboli creature perché sia portato lontano dalla morte certa.
Eppure il padre e la madre di Gesù hanno tanta fede, ed anche se
essi non comprendono l’agire di Dio, obbediscono con amore.
Ecco quello che dovremmo fare anche tutti noi, solamente, obbedire
a qualunque costo, aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

lunedì 26 dicembre 2016

Il Vangelo del Martedì 27 Dicembre 2016

San Giovanni Apostolo.
1° Lettura dalla prima lettera di san Giovanni apostolo (1,1-4)
Dal Vangelo secondo Giovanni (20,2-8) anno A Ottava di Natale.
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da
Simon Pietro e dall’altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse
loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo
dove l’hanno posto!».
Pietro allora uscì insieme all’altro discepolo e si recarono al sepolcro.
Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce
di Pietro e giunse per primo al sepolcro.
Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò.
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel
sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario–che era stato sul suo
capo–non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte.
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al
sepolcro, e vide e credette.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
In realtà, quello che videro Pietro e Giovanni fu soltanto la tomba vuota.
Essi non hanno ancora visto il Signore, eppure il quarto evangelista
ricorda la sua personale esperienza; a loro bastò vedere quel sepolcro
aperto e vuoto per credere.
A quel punto, fu come se tutti i pezzi del mosaico andassero a posto
da soli; le parole che il Maestro aveva detto loro più volte
improvvisamente acquistavano senso.
Ci vuole tanta fede per vedere la presenza e la potenza di Dio in segni
di morte; eppure questa è l’esperienza di fede che siamo chiamati
a fare anche noi.
Di fronte a tanti segni di disperazione e di morte, dobbiamo raccogliere
la sfida che ci fa il mondo, ed impegnarci a vedere in essi il passaggio
del Risorto e della luce.
Non dobbiamo perderci nel dolore, ma dobbiamo sempre volgere lo
sguardo alla luce ed alla gioia, se facciamo tanta fatica, preghiamo per riuscirci.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

domenica 25 dicembre 2016

Il Vangelo del Lunedì 26 Dicembre 2016

Santo Stefano.
1° Lettura dagli Atti degli Apostoli (6,8-12;7,54-60)
Dal Vangelo secondo Matteo (10,17-22) anno A Ottava di Natale.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi apostoli: «Guardatevi dagli uomini,
perché vi consegneranno ai tribunali e vi flagelleranno nelle loro
sinagoghe; e sarete condotti davanti a governatori e re per causa mia,
per dare testimonianza a loro e ai pagani.
Ma, quando vi consegneranno, non preoccupatevi di come o di che
cosa direte, perché vi sarà dato in quell’ora ciò che dovrete dire: infatti
non siete voi a parlare, ma è lo Spirito del Padre vostro che parla in voi.
Il fratello farà morire il fratello e il padre il figlio, e i figli si alzeranno
ad accusare i genitori e li uccideranno.
Sarete odiati da tutti a causa del mio nome.
Ma chi avrà perseverato fino alla fine sarà salvato».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Forse parole come queste possono rovinare l’atmosfera natalizia,
e quasi ci si può chiedere come mai la liturgia prevede la festa di
Stefano protomartire proprio nel giorno dopo Natale.
Eppure, se ci pensiamo bene, ci accorgeremo che questa è la vera
festa che si deve celebrare nel periodo natalizio; che cosa è la nascita
di Gesù, se non l’inizio del martirio che lo ha portato progressivamente
alla sua morte cruenta?
Allora, i martiri come Stefano sono quelli che hanno capito davvero
come Gesù vuole essere amato; non a parole, o con qualche gesto
di devozione emotivo.
La scena della natività deve spingerci ad amare Gesù bambino
decidendoci di offrire la nostra vita per Lui, così come Lui ha
fatto per tutti noi.
Solo così possiamo celebrare davvero il Natale.
Perciò, amici, celebriamo il natale donandoci veramente al Signore,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

sabato 24 dicembre 2016

Il Vangelo di Domenica 25 Dicembre 2016

Natale del Signore. Messa del giorno.
1° Lettura dal libro del profeta Isaia (52,7-10)
2° Lettura dalla lettera agli Ebrei (1,1-6)
Dal Vangelo secondo Giovanni (1,1-18) Natale del Signore.
In principio era il Verbo, e il Verbo era presso Dio e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio: tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita e la vita era la luce degli uomini; la luce splende
nelle tenebre e le tenebre non l'hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio: il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce, ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera, quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo e il mondo è stato fatto per mezzo di lui; eppure
il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di
Dio: a quelli che credono nel suo nome, i quali, non da sangue né da
volere di carne né da volere di uomo, ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne e venne ad abitare in mezzo a noi; e noi
abbiamo contemplato la sua gloria, gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre, pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama: «Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me è avanti a me, perché era prima di me».
Dalla sua pienezza noi tutti abbiamo ricevuto: grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè, la grazia e la verità
vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed
è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Egli è venuto tra la sua gente, uomo come noi, per portarci ad
amare le cose del cielo.
È talmente grande il dono che riceviamo oggi con la nascita del
Salvatore, che restiamo esterrefatti; oggi, grazie al piccolo Bambino
di Betlemme, abbiamo ritrovato la strada per tornare al cielo ed essere
messi a parte dell’eredità dei figli di Dio.
Solo Lui poteva farci un regalo così grande.
L’unico atteggiamento che si può vivere in questo momento è quello
dell’adorazione silenziosa; chinare le ginocchia, il capo, ma soprattutto il
cuore ad una sapienza superiore, che si manifesta nella povertà di una stalla.
Non si può più avere paura di un Dio che si fa bambino e che ha bisogno
anche del calore che proviene dall’amore del nostro cuore.
Accostiamoci perciò, a Lui con fiducia, ed Egli sarà la nostra luce.
Per questo, ringraziamo il Signore con la nostra preghiera del cuore.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Tanta pace, serenità e gioia a tutti voi amici, Santo Natale Fausto.

venerdì 23 dicembre 2016

Il Vangelo del Sabato 24 Dicembre 2016

Feria propria di Avvento.
1° Lettura dal secondo libro di Samuèle (7,1-5.8-12.14.16)
Dal Vangelo secondo Luca (1,67-79) anno A 4° set. Avvento.
In quel tempo, Zaccarìa, padre di Giovanni, fu colmato di Spirito Santo
e profetò dicendo: «Benedetto il Signore, Dio d’Israele, perché ha
visitato e redento il suo popolo, e ha suscitato per noi un Salvatore
potente nella casa di Davide, suo servo, come aveva detto per bocca
dei suoi santi profeti d’un tempo: salvezza dai nostri nemici,
e dalle mani di quanti ci odiano.
Così egli ha concesso misericordia ai nostri padri e si è ricordato
della sua santa alleanza, del giuramento fatto ad Abramo, nostro
padre, di concederci, liberati dalle mani dei nemici, di servirlo senza
timore, in santità e giustizia al suo cospetto, per tutti i nostri giorni.
E tu, bambino, sarai chiamato profeta dell’Altissimo perché andrai
innanzi al Signore a preparargli le strade, per dare al suo popolo la
conoscenza della salvezza nella remissione dei suoi peccati.
Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio, ci visiterà un sole
che sorge dall’alto, per risplendere su quelli che stanno nelle tenebre
e nell’ombra di morte, e dirigere i nostri passi sulla via della pace».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il cantico di Zaccaria si focalizza sul tema della luce che viene ad
illuminare coloro che stanno nelle tenebre.
Quest’atto deriva dalla tenerezza e dalla misericordia di Dio, il quale
manda suo Figlio nella nostra storia proprio per diradare le tenebre
nelle quali anche noi viviamo.
Purtroppo, come osserva l’evangelista Giovanni, molti hanno preferito
le tenebre alla luce; cioè, volontariamente hanno preferito rimanere
nel buio della chiusura e del peccato piuttosto che lasciarsi illuminare
dalla grazia di Dio.
Intanto, Egli viene, e cerca cuori disponibili ad accoglierlo.
Chi gli apre le porte della propria vita non se ne pente mai, ma riceve
la gioia di conoscere e di sperimentare l’amore del Padre e la sua
premurosa protezione in ogni istante della vita.
Eccoci amici, ormai ci siamo, dobbiamo per forza decidere se aprire
o no la porta del nostro cuore perché il Bambino Gesù vi possa entrare.
Vi auguro che la possiate aprire e riscaldarlo anche il cuore, perché
il piccolo Gesù vi possa dimorare, preghiamo insieme e buona aspettativa.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

giovedì 22 dicembre 2016

Il Vangelo del Venerdì 23 Dicembre 2016

Feria propria di Avvento.
1° Lettura dal libro del profeta Malachìa (3,1-4.23-24)
Dal Vangelo secondo Luca (1,57-66) anno A 4° set. Avvento.
In quei giorni, per Elisabetta si compì il tempo del parto e diede
alla luce un figlio.
I vicini e i parenti udirono che il Signore aveva manifestato in lei
la sua grande misericordia, e si rallegravano con lei.
Otto giorni dopo vennero per circoncidere il bambino e volevano
chiamarlo con il nome di suo padre, Zaccarìa.
Ma sua madre intervenne: «No, si chiamerà Giovanni».
Le dissero: «Non c’è nessuno della tua parentela che si chiami
con questo nome».
Allora domandavano con cenni a suo padre come voleva che si chiamasse.
Egli chiese una tavoletta e scrisse: «Giovanni è il suo nome».
Tutti furono meravigliati.
All’istante gli si aprì la bocca e gli si sciolse la lingua, e parlava
benedicendo Dio.
Tutti i loro vicini furono presi da timore, e per tutta la regione
montuosa della Giudea si discorreva di tutte queste cose.
Tutti coloro che le udivano, le custodivano in cuor loro, dicendo: «Che
sarà mai questo bambino?».
E davvero la mano del Signore era con lui.
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Finalmente Zaccaria ha capito come si usa la parola.
Egli, che aveva dubitato delle parole dell’angelo, viene privato
dell’uso di essa affinchè possa capire; non serve essere uomini
di culto se poi non si sa accogliere nella vita una volontà di Dio che
spesso scombina i nostri piani e mette in crisi le nostre convinzioni.
Adesso, dopo aver avuto il tempo di meditare e di fare spazio nella
propria vita a tale parola, egli è pronto per parlare nuovamente.
La prima cosa che dice è il nome di suo figlio.
Egli ha capito che Giovanni sarà il precursore e che andrà davanti
al Messia per preparargli la strada.
Ciò che Zaccaria ancora non sa è che Giovanni sarà precursore
anche nell’immolazione e nella morte cruenta.
Eppure, per lui la ricompensa è già preparata nel cielo.
Ormai, anche noi siamo chiamati a credere, non c’è più tempo per
pensare, vogliamo perdere la parola anche noi?
Spero proprio di no, ed allora, crediamo veramente nel Signore,
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.

mercoledì 21 dicembre 2016

Il Vangelo del Giovedì 22 Dicembre 2016

Il Vangelo del Giovedì 22 Dicembre 2016.
Feria propria di Avvento.
1° Lettura dal primo libro di Samuèle (1,24-28)
Dal Vangelo secondo Luca (1,46-55) anno A 4° set. Avvento.
In quel tempo, Maria disse: «L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore, perché ha guardato
l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia per quelli che
lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi nei
pensieri del loro cuore; ha rovesciato i potenti dai troni, ha
innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati, ha rimandato
i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo, ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri, per Abramo e la sua discendenza,
per sempre».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Il Magnificat è davvero una scuola di vita e di santità.
Per quale motivo Maria ringrazia Dio?
Semplicemente perché riconosce che Egli ha una logica completamente
diversa da quella degli uomini.
Infatti, in genere siamo convinti che la storia sia fatta dai forti, dai
potenti, dai ricchi e dai superbi.
Invece, Maria glorifica il Signore perché riconosce che il suo modo
di valutare è opposto; a Dio, dei ricchi e dei potenti, non importa
assolutamente nulla.
Chi gli sta a cuore, invece sono i poveri, gli umili e gli affamati.
Questi sono coloro che, agli occhi di Dio, fanno la storia.
Quindi le possibilità sono due; o decidiamo, con la nostra vita
quotidiana, di entrare a far parte di queste categorie, oppure davanti
a Dio non siamo nessuno.
A noi la scelta; qui non ci sono angeli che ci danno una dritta,
siamo solo noi che dobbiamo decidere, in assoluta autonomia.
Perciò, pensiamoci bene, e se siamo indecisi, aiutiamoci con la preghiera.   
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata Fausto.