lunedì 2 novembre 2015

Il Vangelo del Martedì 3 Novembre 2015

1° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo ai Romani (12,5-16)
Dal Vangelo secondo Luca (14,15-24) anno B.
In quel tempo, uno dei commensali, avendo udito questo,
disse a Gesù: «Beato chi prenderà cibo nel regno di Dio!».
Gli rispose: «Un uomo diede una grande cena e fece
molti inviti.
All’ora della cena, mandò il suo servo a dire agli invitati:
“Venite, è pronto”.
Ma tutti, uno dopo l’altro, cominciarono a scusarsi.
Il primo gli disse: “Ho comprato un campo e devo andare
a vederlo; ti prego di scusarmi”.
Un altro disse: “Ho comprato cinque paia di buoi e vado
a provarli; ti prego di scusarmi”.
Un altro disse: “Mi sono appena sposato e perciò
non posso venire”.
Al suo ritorno il servo riferì tutto questo al suo padrone.
Allora il padrone di casa, adirato, disse al servo: “Esci
subito per le piazze e per le vie della città e conduci qui
i poveri, gli storpi, i ciechi e gli zoppi”.
Il servo disse: “Signore, è stato fatto come hai ordinato,
ma c’è ancora posto”.
Il padrone allora disse al servo: “Esci per le strade e
lungo le siepi e costringili ad entrare, perché la mia
casa si riempia.
Perché io vi dico: nessuno di quelli che erano stati
invitati gusterà la mia cena”».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gli inviti di Dio richiedono un’attenzione particolare ed
una pronta risposta, altrimenti Egli non starà là ad
aspettarci, e qualcuno prenderà il nostro posto.
Del resto, la stessa cosa era avvenuta al popolo di Israele,
al quale è rivolta questa parabola raccontata da Gesù.
Infatti, il Signore vuole evidenziare un atteggiamento
di coloro che, pur essendo stati i primi a beneficiare
della scelta e dell’elezione da parte di Dio, in tutta la
storia della salvezza avevano sempre recalcitrato di
fronte ai suoi inviti.
Per questo motivo, Gesù dice che è arrivato il momento
in cui quest’invito, declinato più volte dal popolo eletto,
ormai è volto a tutti i popoli della terra.
Al vecchio Israele, oggi si sostituisce un nuovo popolo; la Chiesa.
Eccola la realtà, una Chiesa che accoglie senza guardare
da dove arriviamo, ma soprattutto non guarda il nostro
\passato, lei guarda solo l’amore che abbiamo da dare.
Perciò, ringraziamo il Signore con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

domenica 1 novembre 2015

Il Vangelo del Lunedì 2 Novembre 2015

1° Lettura dal libro di Giobbe (19,1.23-27)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo ai Romani (5,5-11)
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,37-40) anno B.
In quel tempo, Gesù disse alla folla: «Tutto ciò che il
Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me, io non
lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non per
fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.
E questa è la volontà di colui che mi ha mandato: che
io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che
lo risusciti nell’ultimo giorno.
Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque
vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo
risusciterò nell’ultimo giorno».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Che cos’è davvero la vita?
Cos’è la morte?
Almeno una volta nella nostra esistenza anche noi ci
saremo posto queste domande; la risposta che poi
ciascuno dà è il risultato di scelte ben precise che
condizionano il nostro modo di vivere e di morire.
La ricorrenza di oggi vuole ricordarci che la risposta a
queste domande ha delle conseguenze che vanno al di
là della vita stessa; se scegliamo di vivere una vita per
gli altri, scacciando la superbia da noi anche la morte ci
sarà amica, e ci porterà a godere la pienezza della
felicità senza fine.
Se però nella nostra vita ci sono pochi frutti di amore
vero e sincero, la morte sarà il momento in cui, con
tristezza, ci accorgeremo di tutto il bene che avremmo
potuto fare e che, ormai, non abbiamo più il tempo di attuare.
Perciò, per non essere in ritardo, amiamo tutti e facciamo
tanto del bene, e se facciamo fatica, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.