mercoledì 26 agosto 2015

Il Vangelo del Giovedì 27 Agosto 2015

1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo

apostolo ai Tessalonicési (3,7-13)
Dal Vangelo secondo Matteo (24,42-51) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Vegliate,
perché non sapete in quale giorno il Signore
vostro verrà.
Cercate di capire questo: se il padrone di casa
sapesse a quale ora della notte viene il ladro,
veglierebbe e non si lascerebbe scassinare la casa.
Perciò anche voi tenetevi pronti perché, nell’ora
che non immaginate, viene il Figlio dell’uomo.
Chi è dunque il servo fidato e prudente, che il
padrone ha messo a capo dei suoi domestici
per dare loro il cibo a tempo debito?
Beato quel servo che il padrone, arrivando,
troverà ad agire così!
Davvero io vi dico: lo metterà a capo di tutti
i suoi beni.
Ma se quel servo malvagio dicesse in cuor suo:
“Il mio padrone tarda”, e cominciasse a percuotere
i suoi compagni e a mangiare e a bere con gli
ubriaconi, il padrone di quel servo arriverà un
giorno in cui non se l’aspetta e a un’ora che non sa,
lo punirà severamente e gli infliggerà la sorte che
meritano gli ipocriti: là sarà pianto e stridore di denti».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Non dobbiamo pensare che il tempo sia una semplice
successione di istanti che si ripetono fino a portarci
alla morte; esso in realtà è luogo della manifestazione
del Cristo Signore, che viene a noi in ogni occasione
della vita.
Per questo il tempo non può essere sprecato o, peggio,
usato male; quando meno ce lo aspettiamo, il Signore
del tempo verrà a chiederci come lo abbiamo usato
e se abbiamo saputo capitalizzarlo.
L’invito del Vangelo di oggi è quello di essere vigilanti
e previdenti, per non essere sorpresi ed essere
trovati a mani vuote.
L’atteggiamento migliore è quello dell’attesa; ciò non
ha nulla di angoscioso o di preoccupante.
Essa deve essere un’attesa gioiosa di colui che può
venire a dare compimento alle attese più profonde del
nostro cuore, ma mentre aspettiamo, dobbiamo pregare.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

martedì 25 agosto 2015

Il Vangelo del Mercoledì 26 Agosto 2015

1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo
apostolo ai Tessalonicési (2,9-13)
Dal Vangelo secondo Matteo (23,27-32) anno B.
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi,
scribi e farisei ipocriti, che assomigliate a sepolcri
imbiancati: all’esterno appaiono belli, ma dentro
sono pieni di ossa di morti e di ogni marciume.
Così anche voi: all’esterno apparite giusti davanti
alla gente, ma dentro siete pieni di ipocrisia
e di iniquità.
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che costruite
le tombe dei profeti e adornate i sepolcri dei giusti,
e dite: “Se fossimo vissuti al tempo dei nostri padri,
non saremmo stati loro complici nel versare il
sangue dei profeti”.
Così testimoniate, contro voi stessi, di essere figli
di chi uccise i profeti.
Ebbene, voi colmate la misura dei vostri padri».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Gesù spiega il controsenso in cui vivono i farisei;
essi che venerano i profeti, in realtà hanno nei suoi
confronti lo stesso atteggiamento dei loro padri,
i quali hanno messo a morte quegli uomini che
annunciavano loro una parola di Dio scomoda
a dura da accettare.
Ci sono tanti modi per uccidere un profeta;
l’eliminazione fisica è solo uno dei mezzi per
raggiungere lo scopo.
Un profeta si può uccidere con l’indifferenza,
con l’ironia, con le accuse ingiuste e false.
Forse anche noi abbiamo ucciso qualche profeta
con il nostro atteggiamento; le persone che ci hanno
detto la verità sui nostri errori, o sui nostri
atteggiamenti sbagliati o peccaminosi.
Di fronte alla parola odierna di Gesù, è necessario
non indurire il cuore, ma mettersi in un atteggiamento
di conversione aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

lunedì 24 agosto 2015

Il Vangelo del Martedì 25 Agosto 2015

1° Lettura dalla prima lettera di san Paolo

apostolo ai Tessalonicési (2,1-8)
Dal Vangelo secondo Matteo (23,23-26) anno B.
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: «Guai a voi,
scribi e farisei ipocriti, che pagate la decima sulla
menta, sull’anéto e sul cumìno, e trasgredite le
prescrizioni più gravi della Legge: la giustizia,
la misericordia e la fedeltà.
Queste invece erano le cose da fare, senza tralasciare
quelle. Guide cieche, che filtrate il moscerino
e ingoiate il cammello!
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che pulite
l’esterno del bicchiere e del piatto, ma all’interno
sono pieni di avidità e d’intemperanza.
Fariseo cieco, pulisci prima l’interno del bicchiere,
perché anche l’esterno diventi pulito!».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Notiamo come Gesù non critichi il valore di certe
tradizioni religiose; quello su cui, invece, il Signore
si scaglia è il fatto che i farisei hanno completamente
sconvolto i criteri di valutazione, fino a far sembrare
indispensabile ciò che, invece, è secondario,
trascurando ciò che è di capitale importanza.
Dio, dunque, accetta sì le offerte legate ai frutti della
terra; ma ciò che egli accoglie con maggiore interesse
è la misericordia che ciascuno di noi riesce ad avere
nei confronti degli altri.
Proprio quello che ormai i farisei non sapevano più
fare; praticando una serie infinite di piccoli precetti,
essi avevano perso di vista l’essenziale.
E per noi, cosa è davvero importante, accendere
candele in Chiesa e mettere offerte sotto le statue,
oppure amare i nostri fratelli?
Quello che dobbiamo fare, dice Gesù, è amare,
non sempre è facile, ma con la preghiera
ce la possiamo fare. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

domenica 23 agosto 2015

Il Vangelo del Lunedì 24 Agosto 2015

Dal Vangelo secondo Giovanni (1,45-51) anno B.
In quel tempo, Filippo trovò Natanaèle e gli disse:
«Abbiamo trovato colui del quale hanno scritto
Mosè, nella Legge, e i Profeti: Gesù, il figlio di
Giuseppe, di Nàzaret».
Natanaèle gli disse: «Da Nàzaret può venire
qualcosa di buono?».
Filippo gli rispose: «Vieni e vedi».
Gesù intanto, visto Natanaèle che gli veniva incontro,
disse di lui: «Ecco davvero un Israelita in cui
non c’è falsità».
Natanaèle gli domandò: «Come mi conosci?».
Gli rispose Gesù: «Prima che Filippo ti chiamasse,
io ti ho visto quando eri sotto l’albero di fichi».
Gli replicò Natanaèle: «Rabbì, tu sei il Figlio di Dio,
tu sei il re d’Israele!».
Gli rispose Gesù: «Perché ti ho detto che ti avevo
visto sotto l’albero di fichi, tu credi? Vedrai cose
più grandi di queste!».
Poi gli disse: «In verità, in verità io vi dico:
vedrete il cielo aperto e gli angeli di Dio salire
e scendere sopra il Figlio dell’uomo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Bartolomeo inizia la sua storia con Gesù nel
momento in cui fa l’esperienza della conoscenza
divina di Cristo; ma questo, che provoca grande
stupore nel futuro apostolo, non è nulla rispetto
a quello che vedrà nel periodo di tempo che
starà con Gesù.
Il Signore, riprendendo l’immagine del sogno di
Giacobbe narrato nella Genesi, promette a
Natanaèle/Bartolomeo un’esperienza particolarissima
di Dio, che egli potrà fare proprio per mezzo suo.
Vogliamo essere anche noi apostoli di Gesù?
Non dobbiamo smettere mai di puntare gli occhi
solo su di Lui, e solo allora potremo conoscere i misteri
del regno che Gesù riserva solo ai suoi amici più fidati;
anche noi potremo essere strumenti nelle mani
del Signore, e contribuire alla diffusione della buona
Novella, ma per riuscirci dobbiamo aiutarci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.

Buona giornata, Fausto.

martedì 11 agosto 2015

Il Vangelo del Mercoledì 12 Agosto 2015

1° Lettura dal libro del Deuteronòmio (34,1-12)
Dal Vangelo secondo Matteo (18,15-20) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Se il
tuo fratello commetterà una colpa contro di te,
và e ammoniscilo fra te e lui solo; se ti ascolterà,
avrai guadagnato il tuo fratello; se non ascolterà,
prendi ancora con te una o due persone, perché
ogni cosa sia risolta sulla parola di due o tre testimoni.
Se poi non ascolterà costoro, dillo alla comunità;
e se non ascolterà neanche la comunità, sia per te
come il pagano e il pubblicano.
In verità io vi dico: tutto quello che legherete sulla
terra sarà legato in cielo, e tutto quello che scioglierete
sulla terra sarà sciolto in cielo.
In verità io vi dico ancora: se due di voi sulla terra si
metteranno d’accordo per chiedere qualunque cosa,
il Padre mio che è nei cieli gliela concederà.
Perché dove sono due o tre riuniti nel mio nome,
lì sono io in mezzo a loro».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Notiamo quanto è pratico l’insegnamento di Gesù.
Quando il Signore parla sa di avere a che fare con
persone concrete che hanno la loro indole, i loro
pregi ed anche i loro difetti.
Non è possibile avere una comunità, compresa la
Chiesa, nella quale non vi siano contrasti e tensioni.
Quello che è importante invece è il modo in cui
esse si risolvono.
Gesù consiglia innanzitutto di chiamare in disparte
la persona che riteniamo abbia sbagliato.
Questo passaggio spesso lo saltiamo volentieri, perché
preferiamo sbandierare gli errori degli altri sempre a
terze persone, e mai agli interessati.
Per questo, abbiamo mai pensato a quanto sarebbe
meglio, quando abbiamo qualcosa con qualcuno,
affrontarlo di persona piuttosto che usare altri metodi
meno evangelici, come appunto fa Gesù.
Non sempre è facile, lo diventa se ci aiutiamo con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

lunedì 10 agosto 2015

Il Vangelo del Martedì 11 Agosto 2015

1° Lettura dal libro del Deuteronòmio (31,1-8)
Dal Vangelo secondo Matteo (18,1-5.10.12-14) anno B.
In quel momento i discepoli si avvicinarono a Gesù
dicendo: «Chi dunque è più grande nel regno dei cieli?».
Allora chiamò a sé un bambino, lo pose in mezzo a loro
e disse: «In verità io vi dico: se non vi convertirete e
non diventerete come i bambini, non entrerete nel
regno dei cieli.
Perciò chiunque si farà piccolo come questo bambino,
costui è il più grande nel regno dei cieli.
E chi accoglierà un solo bambino come questo nel
mio nome, accoglie me.
Guardate di non disprezzare uno solo di questi piccoli,
perché io vi dico che i loro angeli nei cieli vedono
sempre la faccia del Padre mio che è nei cieli.
Che cosa vi pare?
Se un uomo ha cento pecore e una di loro si smarrisce,
non lascerà le novantanove sui monti e andrà a cercare
quella che si è smarrita?
In verità io vi dico: se riesce a trovarla, si rallegrerà
per quella più che per le novantanove che non si
erano smarrite.
Così è volontà del Padre vostro che è nei cieli, che
neanche uno di questi piccoli si perda».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Obiettivamente Gesù, con questa parabola,
voleva spiazzare i suoi ascoltatori; infatti,
sebbene apparentemente ci sia una logica nel
racconto di Gesù che dovrebbe esaltare la cura
del pastore verso le sue pecore, leggendo più in
profondità si nota un chiaro controsenso.
Chi è quel pastore così folle da lasciare novantanove
pecore da sole per andare a cercarne una sola?
Basandosi soltanto sulla matematica una sola
pecora che si perde, di fronte all’intero gregge,
è solo un incidente inevitabile che non nuoce più
di tanto all’economia del pastore.
Ma questo pastore ha qualcosa di particolare;
a lui interessa ogni singola pecora in quanto esse
non sono semplicemente un numero.
Egli si preoccupa di noi e della nostra salvezza,
perciò, ci cerca costantemente e non si ferma
finchè non ci ha trovato.
Ed a noi ci chiede solamente la preghiera. 
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

domenica 9 agosto 2015

Il Vangelo del Lunedì 10 Agosto 2015

1° Lettura dalla seconda lettera di san

Paolo apostolo ai Corìnzi (9,6-10)
Dal Vangelo secondo Giovanni (12,24-26) anno B.
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «In verità,
in verità io vi dico: se il chicco di grano, caduto in
terra, non muore, rimane solo; se invece muore,
produce molto frutto.
Chi ama la propria vita, la perde e chi odia la propria
vita in questo mondo, la conserverà per la vita eterna.
Se uno mi vuole servire, mi segua, e dove sono io,
là sarà anche il mio servitore.
Se uno serve me, il Padre lo onorerà».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Nella storia della Chiesa, il martirio ha sempre avuto
una grandissima forza di testimonianza; Lorenzo,
diacono a Roma, è l’espressione di quella carità per i
poveri e di quell’amore per Cristo che permette di
percorrere la stessa via sulla quale Egli per primo
ha voluto camminare.
Forse può sembrarci impossibile donare la vita per Gesù,
visto che tante volte non siamo nemmeno capaci di
rinunciare, per Lui, alle cose più elementari; eppure,
ciò che spinge a donare persino la vita per Lui è l’amore;
quando vogliamo bene ad una persona, facciamo per
lei le più grandi pazzie.
I martiri, queste pazzie, le hanno fatte per Dio.
Perché non proviamo, giorno dopo giorno, a fare qualcosa
di bello per Dio; sarà la più bella dimostrazione del
nostro amore per Lui.
Se ci riesce difficile, aiutiamoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

sabato 8 agosto 2015

Il Vangelo di Domenica 9 Agosto 2015

XIX Domenica del Tempo Ordinario. 

1° Lettura dal primo libro dei Re (19,4-8)
2° Lettura dalla lettera di san Paolo
apostolo agli Efesìni (4,30-5,2)
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,41-51) anno B.
In quel tempo, i Giudei si misero a mormorare
contro Gesù perché aveva detto: «Io sono il pane
disceso dal cielo».
E dicevano: «Costui non è forse Gesù, il figlio
di Giuseppe?
Di lui non conosciamo il padre e la madre?
Come dunque può dire: “Sono disceso dal cielo”?».
Gesù rispose loro: «Non mormorate tra voi.
Nessuno può venire a me, se non lo attira il Padre
che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno.
Sta scritto nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”.
Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui,
viene a me.
Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui
che viene da Dio ha visto il Padre.
In verità, in verità io vi dico: chi crede ha la vita eterna.
Io sono il pane della vita.
I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto
e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo,
perché chi ne mangia non muoia.
Io sono il pane vivo, disceso dal cielo.
Se uno mangia di questo pane vivrà in eterno e il
pane che io darò è la mia carne per la vita del mondo».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
Con questa rivelazione da parte di Gesù si raggiunge
l’apice della premurosa attenzione di Dio nei confronti
del popolo di Israele e di tutti i popoli della terra,
poiché Egli porta a compimento tutti i simboli attraverso
i quali era stato prefigurato il mistero dell’Eucaristia.
Dunque la manna, il cibo caduto dal cielo e donato da
Dio era stato solo una pallida immagine del vero ed
unico pane di vita, cioè Gesù.
Ma questa rivelazione lascia i più sconcertati; come
può chiedere costui di mangiare la sua carne
e bere il suo sangue?
Egli addirittura promette l’immortalità proprio a
coloro che si nutrono del vero pane del cielo.
Se vogliamo partecipare alla sua vita immortale,
accostiamoci a Lui senza timore, lasciando che Egli
viva in noi per mezzo dell’Eucaristia e della preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.

venerdì 7 agosto 2015

Il Vangelo del Sabato 8 Agosto 2015

1° Lettura dal libro del Deuteronòmio (6,4-13)
Dal Vangelo secondo Matteo (17,14-20) anno B.
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli
si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà
di mio figlio!
È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco
e sovente nell’acqua.
L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono
riusciti a guarirlo».
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa!
Fino a quando sarò con voi?
Fino a quando dovrò sopportarvi?
Portatelo qui da me».
Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da
quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli
chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?».
Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità
io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape,
direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso
si sposterà, e nulla vi sarà impossibile».
Parola del Signore.
Riflessione personale sul Vangelo di oggi.
La risposta di Gesù sembra scontata, ma in realtà ci
spiega chiaramente perché spesso non otteniamo nulla
di ciò che gli chiediamo.
Dobbiamo ricordare anzitutto che è molto più felice Lui
di darci che noi di chiedere; però, se non c’è fede,
difficilmente il nostro cuore può accogliere quanto
vuole darci.
I miracoli più grandi, dunque, li ottiene proprio chi ha
più fiducia nella potenza di Dio.
Gesù, parlando con gli apostoli, fa prendere loro coscienza
del fatto che essi hanno una fede davvero molto limitata,
se non si può paragonare nemmeno alla grandezza
di un granellino di senapa.
Ma, sappiamo come si fa a vivere di fede, facendola
crescere sempre più?
Speriamo di sì!
Comunque, dobbiamo esercitarla ogni giorno con costanza,
per far crescere in noi questo piccolo seme; e soprattutto
aiutandoci con la preghiera.
Padre nostro che sei nei cieli, sia santificato il
tuo nome, venga il tuo regno, sia fatta la tua
volontà come in cielo così in terra.
Dacci oggi il nostro pane quotidiano, rimetti a
noi i nostri debiti come noi li rimettiamo ai nostri
debitori, e non ci indurre in tentazione,
ma liberaci dal male. Amen.
Ave, o Maria, piena di grazia, il Signore è con te.
Tu sei benedetta fra le donne e benedetto il frutto
del tuo seno, Gesù.
Santa Maria, Madre di Dio, prega per noi peccatori,
adesso e nell'ora della nostra morte. Amen.
Gloria al Padre e al Figlio e allo Spirito Santo.
Come era in principio ora e sempre nei
secoli dei secoli. Amen.
Buona giornata, Fausto.